Se il passato ci ha insegnato qualcosa, niente è più rovinoso che equiparare i movimenti, le loro istanze, perfino le loro turbolenze, alla sedizione e al terrorismo.
Rudolph William Louis Giuliani III, il ragazzo venuto da Brooklyn come lui ama definirsi, ha ammesso di puntare alla lotteria della Casa Bianca 2009 con un "sì" netto negli studi della Cnn.
Dopo le agende di Mussolini, dilaga il mercato dei diari inediti. Berlusconi rilancia con i suoi ricordi della seconda media, mentre Paolo Guzzanti giura di avere in mano un manoscritto in cirillico firmato da Romano Prodi.
In questo tenere il mitra nascosto nell’orto, nell’imperterrita simulazione di una guerra di classe travolta da ben altre guerre, c’è tutta la decrepitezza italiana
Sessant’anni fa, nell’estate del 1947, un avvocato di illustre famiglia, diventato spia per combattere i nazisti, e un generale dalla testa calda convinsero il presidente Truman e il Congresso a istituire la Central Intelligence Agency.
Nelle controversie tra Israele e Palestina quella più urgente non riguarda il controllo dei luoghi sacri, ma il terrorismo palestinese, perché miete vittime, e l’occupazione israeliana dei territori, perché opprime e umilia un intero popolo.
Finora si sapeva dell’esistenza della ‟ragion di Stato”, del ‟segreto di Stato”, del ‟colpo di Stato” o, più modestamente, dell’‟esame di Stato”. Alcuni dei tagli compiuti sulla spesa pubblica stanno creando una nuova categoria: la morosità di Stato.
Proprio in questi giorni di amare autoflagellazioni sulla gioventù violenta italiana, un’inchiesta condotta dalle Nazioni Unite attraverso l’Unicef sull’infanzia nelle nazioni più ricche, ci avverte che noi Italiani non siamo poi così disastrati.
È una cosa seria questo nuovo terrorismo? Lo è perché ripete la ‟necessità” esistenziale che è stata già all’origine del terrorismo anni Settanta. Che cioè il terrorismo non nasce solo dall’ideologia ma dai bisogni psichici personali dei terroristi.
‟Nebbia di gennaio, neve di marzo”. La nebbia è scesa su Milano l’ultimo giorno di gennaio: varrà lo stesso? L’avremo la neve di marzo? O dovremo commissionare a qualche saggio contadino un’appendice di nuovi proverbi, post buco dell’ozono?
Benvenuto a Gianfranco Fini nella "deriva del relativismo" (parole di Francesco Storace), nella quale ci troviamo in parecchi e tutto sommato non ce la passiamo male
Dopo 45 anni possiamo dire che il primo romanzo del futuro premio Nobel, salutato come un capolavoro del Novecento e una bandiera politica dell’Europa liberata dal nazismo, fu stampato da Bompiani e gettato al macero.
È ormai evidente che le gerarchie ecclesiastiche hanno deciso di collocare i loro interventi in una dimensione che va ben al di là del legittimo esercizio della libertà d’espressione e dell’altrettanto legittimo esercizio del loro magistero.
Era così semplice e non ce ne eravamo accorti! Noi ad arrovellarci su Pacs, eutanasia, aborto, e invece tutto si poteva risolvere con un solo giro di parole: il futuro Partito democratico avrà radici insieme ‟cristiane e illuministe”.
È così evidente il ritardo della ricostruzione in Afghanistan che nessuno ha difficoltà ad ammetterlo. E infatti il governo italiano promette ‟più impegno civile”, ricostruzione, infrastrutture, interventi sociali e così via. Ma cosa c'entrano i soldati?
‟Ecco le prove del ruolo iraniano negli attentati in Iraq”. È iniziata così la conferenza stampa di tre alti ufficiali americani. Un incontro rigorosamente ‟off the record”: niente telecamere o registratori, i giornalisti convocati all’ultimo momento.
Che cosa hanno in comune Sofia Loren, papa Innocenzo X e il pittore Francis Bacon? 21 milioni di euro. Questa è la cifra record sborsata l’altra sera a un’asta di Christie’s per Study of Portrait II, un quadro del celebre pittore contemporaneo inglese.
‟Mi recai nel suo antro, e le chiesi di farmi diventare l'uomo più potente del paese. In cambio le avrei concesso la mia bellezza per una o più notti. Era alta, racchia, verdastra e verrucosa ” La quarta puntata della saga di Magaloot, l'audace cavaliere.
Mai come oggi siamo stati tanto vicini a una escalation nei rapporti tra Occidente e Iran, per l’incapacità di Washington e di Teheran di guardare con minor sospetto qualsiasi cosa arrivi dall’altra parte
Al Museo Pecci omaggio all’artista rumeno che cattura il mondo delle cose e degli oggetti nei suoi quadri. E le ultime opere sono una sorta di idoli che partono da terra e svettano in tutte le direzioni.