Quando scoppierà la guerra in Iraq, 250 mila lavoratori egiziani emigrati nel Golfo torneranno a casa e ingrosseranno le file dei disoccupati. Cesseranno le esportazioni verso Bagdad e l´industria perderà, di colpo, un miliardo di dollari.
E’ stato l'ultimo commediante di una tradizione millenaria. E come ogni grande artista lascia il segno nei mercati e nei salotti, negli androni e nelle pagine dei libri.
Era talmente vero che oggi, nella prospettiva d’un tratto divenuta storica per la dipartita di questo gigante dello spettacolo, nel coro dei media in cui si mescolano rimpianto e ammirazione la centralità e la gloria di Sordi appaiono trionfanti.
Il suo personaggio aveva sempre una iniziale passione forte; le circostanze si incaricavano di spegnerla. Tranne che in pochi casi, per esempio Riusciranno i nostri eroi..., in cui porta avanti il suo compito, Alberto Sordi è sempre rintuzzato.
Occupatissima ad autoavvelenarsi per tutta la settimana, l'inquinatissima Milano la domenica si lava la coscienza e tenta di ripulirsi i polmoni, sempre sperando che i capricci del clima le diano una mano.
Il traffico è una fila di processionarie immobili e sempre più gente sceglie il treno. Ma l´allargamento della strada invocato da tutti nei fatti è osteggiato da molti.
Da L'altra sera di Enrico Palandri, l'estratto di alcune intense pagine di descrizione di scontri a sfondo razzistico durante il match Inghilterra-Italia, giocata a Parigi, durante i Mondiali del 1998.
Gentile Avvocato dello Stato dottor Giammario Rocchitta, leggo che lei sta valutando la possibilità di impugnare la decisione della Corte d’Appello di Genova di risarcire il signor Daniele Barillà, incarcerato ingiustamente per sette anni.
Lui dice che si sente sempre, se ci fai caso. Solo che è difficile farci caso. Il traffico, lui dice. Copre tutti i rumori. Lo so, dico. Se ci fai caso, dice lui, ma nessuno ci fa caso. Anche perché i rumori li senti solo quando li riconosci.
Cosa pensa Ettore Adalberto Albertoni, ultimo consigliere della tivù pubblica rimasto in carica con il presidente Baldassarre, con la sua proposta di trasferire la rete 2 a Milano?
Ero uno dei giovani che nei primi mesi del 1940 riempivano le piazze per gridare i motivi irragionevoli per cui saremmo dovuti entrare in guerra e morirci...
C'è una ragione del perché il movimento italiano contro la guerra è divenuto, all'improvviso, inequivocabilmente - tanto che nessuno, proprio nessuno, ha contestato questa valutazione - maggioranza netta, schiacciante, dell'opinione pubblica italiana.
Il fumetto è un cinematografo tascabile. Ha avuto sviluppi d'essai, nei Sessanta e Settanta non c'era ragazzo sveglio e curioso, in Italia, che non leggesse Schulz e Al Capp, Copi e Feiffer, la Bretecher e Reiser, Corto Maltese e Manara.
Riproponiamo alcuni passaggi dell'intervento a favore della pace tenuto dal Cardinal Martini in occasione della Veglia per la pace organizzata dai giovani di Azione Cattolica.
Per non scordarci dell’altro fronte, facciamo attenzione a quanto segue: da oltre due settimane i caccia B-1 e gli elicotteri americani combattono contro il gruppo più consistente di ribelli afgani riaffiorato finora nell’Afghanistan meridionale.