«Era il 1952, lei aveva trentanove anni, io dodici e mezzo» Nel nuovo libro lo scrittore israeliano racconta la sua vita, segnata da un dolore infantile: il suicidio materno.
Omicidi e minacce oscurantiste non fermano la lotta delle parlamentari e della società civile in Afghanistan. Alcune centinaia di donne hanno manifestato giorni fa nel centro della capitale per chiedere al governo di proteggerle.
Niente a che fare con una confessione spontanea, né con un logorroico fiume in piena: Una storia di amore e di tenebra è quanto di più sapientemente costruito si possa leggere.
Per la prima volta a Napoli, lo scrittore israeliano presenterà agli Studi Filosofici il suo ultimo libro Una storia di amore e di tenebra in uscita il 19 settembre.
Vi ricordate di European Air War, la simulazione delle campagne aeree del secondo conflitto mondiale? Vi ricordate del mio amico Palmiro, il dentista informatico deciso a impedire il bombardamento della città di Dresda?
L'omelia di Martini, pronunciata in Duomo in occasione del XXV anniversario dell’ordinazione episcopale, ci conduce verso la consapevolezza di vivere le nostre verità senza impugnarle come delle clave.
Il filosofo tedesco interviene sullo stato dell'Unione europea in una fase politica cruciale. Un voto francese negativo sulla Costituzione sarebbe un favore a Bush e ai neoconservatori americani.
La questione dell’acqua in Palestina è politica. Non si risolve il problema dell'acqua se non si risolve quello della costituzione di uno stato palestinese, della sua piena indipendenza, integrità e continuità territoriale.
Secondo un memorandum del ministero dell'energia britannico, l'unico modo di rispettare i parametri sulle emissioni di anidride carbonica stabiliti dal protocollo di Kyoto è produrre elettricità nucleare.
Federico Moccia, intervistato alla Fiera Internazionale del libro di Torino, racconta le sensazioni che ha provato leggendo Ma le stelle quante sono, il libro d’esordio di Giulia Carcasi.
I ‟ribelli” del Labour chiedono che il premier lasci il posto, ma Blair non intende farsi da parte. Sconterà l'impasse della politica estera, l'offensiva padronale per sgravi fiscali e l'economia che rallenta.
Due episodi di cronaca portano alla ribalta le condizioni dei disabili nel nostro paese. In certi ambienti tale condizione non solo non garantisce protezione né tutele particolari, ma sembra essere un’aggravante.
I neoconservatori e le loro promesse impossibili, il loro annuncio di un paradiso militare capace di dividere i giusti dai nemici e di colpire il nemico in anticipo, sono già il nostro passato, un brutto passato.
Dal 4 all’11 febbraio del 45 i tre vincitori della guerra si trovarono a Yalta, uno accanto all’altro, per decidere che forma avrebbe dovuto avere il mondo una volta liberato dalla minaccia tedesca.
Il premier, duro con i ‟ribelli” del Labour, annuncia che non ha alcuna intenzione di dimettersi con largo anticipo sulla fine del proprio terzo mandato. Crescono i dissidi con Brown, suo probabile successore.
Il Labour ha ottenuto il risultato storico di essere riconfermato al governo per la terza volta di seguito. Ma se il Labour ha vinto, Blair ha perso. E a decretare il suo definitivo declino politico è stato l'Iraq.
Alla scoperta della metropoli più grande d'Europa, vero e proprio "faro" del vecchio continente e punto di riferimento culturale per le nuove generazioni.