L’idea che "il popolo" possa e anzi debba esprimersi bassamente per distinguersi dai "figli di papà" e dai "fighetti" è, storicamente parlando, solo una scemenza dell’ultima ora
Grazie a vent’anni di accanita campagna revisionista e "terzista" (fascisti e antifascisti pari sono) noi italiani ormai siamo mezzo abituati mezzo rassegnati al ritorno di fiamma del neofascismo
Per la prima volta riemerge dall'oblio la straordinaria storia vera di Inés Suárez la ‟Conquistadora”, fondatrice di Santiago del Cile a fianco del leggendario Pedro de Valdivia. Il merito è di Isabel Allende e del suo Inés dell’anima mia.
Ho passato il 25 aprile nelle Langhe. Piccola e intensa manifestazione di ex partigiani in una palestra scolastica in cima a un poggio, sopra un mare ben pettinato di vigna, nel cuore del Barbaresco
Il 25 aprile 2008 l’università di Bucarest ha conferito una Laurea Honoris Causa ad Antonio Tabucchi. Durante la cerimonia Tabucchi ha discusso, insieme a Orhan Pamuk e Norman Manea, sul tema ‟Estetica ed etica della scrittura letteraria”.
Il prezzo del velo di Giuliana Sgrena è risultato il libro vincitore nella sezione saggistica del Premio Città di Bari. La premiazione si terrà il 16 luglio.
Esiste anche il numero verde per prenotare un posto nella lunga fila che sfilerà per mesi accanto ai resti riesumati di Padre Pio, seicento visitatori all’ora, giusto il tempo di posare lo sguardo sul cadavere e valutarne lo stato di decomposizione
So che in questi giorni a Roma i dirigenti della sinistra nota come ‟radicale”, e dissolta sotto la voce ‟Arcobaleno”, stanno alacremente formulando ragioni e motivi e analisi di una sconfitta che non solo è dura e cocente, ma persino storica
"Sinistra extraparlamentare" (il manifesto) è un titolo spiritoso e caustico, come si conviene a chi sa defungere a ciglio asciutto. Ma riguarda una frazione piccola e rispettabile della storia novecentesca, non i milioni di elettori di sinistra
Lo stalliere di Arcore Mangano è stato un eroe e non un mafioso. Questo e molti altri luoghi comuni della sinistra stanno per essere mascherati. Ecco i principali
Romano Prodi e la sua famiglia risultano insopportabili agli avversari per la loro normalità. E fanno uscire pazzi di rabbia quelli che di ogni incarico pubblico fanno un affare privato.
Torna d’attualità, per comprensibili ragioni, l’argomento "sinistra antipatica": sotto accusa il "complesso di superiorità etica" della sinistra, che le impedirebbe di capire le ragioni altrui, e quanto si muove nella pancia e nel cuore del paese reale
La morte di Pippa Bacca (la giovane artista milanese uccisa in Turchia e salutata ieri da chi le voleva bene) mi ha ricordato quella di Enzo Baldoni, un altro milanese inerme e coraggioso morto in Iraq tra le mani feroci di una banda di rapitori
La somiglianza (anche fisica) tra l’amico Silvio e l’amico Putin è impressionante. Prima che politica è una somiglianza storico-antropologica, racconta la grande fortuna delle satrapie economiche in epoca di decadenza democratica
Perché il Nord vota Lega? Perché manifesta il suo rancore con un atteggiamento di sfiducia nel complesso del mondo politico, e in particolare nei confronti dei partiti di centro-sinistra? Ascolta l’intervista a Aldo Bonomi, autore de Il rancore.
Beh, si sapeva già. E da un bel pezzo. Viviamo in una provincia europea più di destra che di sinistra, più clericale che laica, più padronale che socialista, più provinciale che cosmopolita, più chiusa che aperta
Le ultime battute della campagna elettorale sono state dominate dalla polemica sui fucili di Bossi. Fra i sospetti c'è quello che che le armi siano inesistenti.
Il diavolo non c’è. Il Maligno con le corna, la coda e il piede biforcuto non c’è, ma il male, la perfidia, il peccato originale degli uomini, quelli sì che ci sono eterni e incurabili. La prova? L’ennesima prova? Il finale di questa campagna elettorale
Chiedere "lealtà repubblicana" a Berlusconi è stato, da parte di Veltroni, un puro espediente retorico: come pretendere da un esquimese che coltivi datteri
La fiaccola olimpica gronda d’ipocrisia. Ma è una di quelle convenzioni retoriche senza le quali perfino la speranza della comprensione tra i popoli, perfino l’umanitarismo trombone e demodè dello "spirito olimpico", cesserebbero di esistere