Berlusconi, con il 25 aprile, c’entra come i cavoli a merenda. Ma proprio per questo la sua adesione, per quanto insincera o strumentale possa essere, è una buona notizia
La detenzione della giovane reporter Roxana Saberi nel carcere di Teheran con l’accusa di "spionaggio" è il classico autogol di un regime troppo sicuro di sé. Sull’onda della vicenda di Roxana emerge la truce verità
Siamo tutti suoi ostaggi, questa è la verità. Non vorremmo saperne niente: di lui, delle sue favorite, della ragazzina napoletana che lo chiama "papi", dell’ira di sua moglie, del padre che minaccia di darsi fuoco perché la sua figliola
Come già accadde per l’Aids, nel suo piccolo anche la febbre suina suscita l’eccitazione dei fanatici religiosi, ai quali non pare vero, in ogni disgrazia umana, di potere riconoscere la venerabile crudeltà del loro Dio
Gli uomini del governo (ultimi, ieri, Fabrizio Cicchitto e Sandro Bondi) danno ragione a Napolitano a prescindere, anche quando pronuncia evidenti richiami, o rimproveri, al governo stesso
In Germania il partito che si ispira ai valori cristiani ha la maggioranza relativa ed esprime il cancelliere Angela Merkel. Ma è miseramente naufragato il referendum che intendeva rendere obbligatoria l’ora di religione nelle scuole
E’ in corso un dibattito politologico: se sia o non sia un sultanato il potere berlusconiano. A giudicare dalla prima pagina di "Libero" di ieri, che pubblicava la foto di un trio di majorettes in bikini sostenendo trattarsi...
In vista del 25 aprile, il clima è pessimo. Per non peggiorarlo ulteriormente, sarebbe utile evitare falsi allarmi, e false polemiche, come quella sul "video del Duce" proiettato al Natale di Roma
Al Zawahiri è molto arrabbiato con Obama, e ce lo ha fatto sapere con uno dei suoi noiosissimi video (cambi regista, che diamine: l’inquadratura è sempre la stessa, il vecchio Al e la sua barba)
Gesù ma quanto è noioso, questo Capezzone. Non gli si può certo imputare di svolgere mansioni umilianti e ripetitive: è il suo ruolo di portavoce. Deve dire, per contratto, ogni giorno sempre la stessa cosa
Caos Asia, il saggio in cui il giornalista e intellettuale pakistano Ahmed Rashid mette in luce gli elementi del fallimento occidentale nella "polveriera del mondo", ha vinto il Premio Terzani 2009. La premiazione si è svolta il 9 maggio a Udine.
Grazie alla trasmissione di Ferrara su Radio 24, credo di avere capito meglio una cosa fino adesso solo intuita. È stato quando il direttore del Giornale, esponendo il suo disgusto per le vignette di Vauro, ha tirato in ballo "il comune senso del pudore"
Non collega di Ray Bradbury e Arthur C. Clarke ma discepolo di Jonathan Swift e George Orwell: perché è stato proprio Ballard che, dopo aver dato un’occhiata ai primi televisori, raccontò quella che adesso i sociologi chiamano la ‟società mediata”
Ci sono scrittori la cui valenza sovversiva si esercita quasi inconsapevolmente. Ballard non era uno di questi. Sapeva qual era il suo bersaglio, scriveva prendendo bene la mira.
Lo scrittore britannico ha rivoltato genialmente il nostro orizzonte quotidiano fatto di prodotti seriali e teleschermi pulsanti per illustrare il traumatico, allucinante salto nel futuro compiuto dalla specie umana nell'ultimo mezzo secolo.
‟Le persone continuano a svegliarsi al mattino, a salire in macchina e ad andare in ufficio. Le uniche cose eccitanti ormai succedono solo nella testa delle persone. Luogo assai pericoloso”.
Nell'opera di Ballard vi è uno sguardo-microscopio che accarezza e frusta insieme il corpo umano, andando oltre le cellule per arrivare a scoprire la galassia inesplorata dei mondi che ci sono all'interno
Dalla guerra civile molecolare ai riti identitari legati al consumo, fino alla disperata rivolta contro il mondo delle merci. La lucida preveggenza di un autore che ha scelto raccontato i conflitti di cui sono pervase le società contemporanee.
È stato uno degli scrittori più lucidi e affilati nel Novecento, ne ha scavato le tendenze e le pieghe più segrete. Il suo sguardo ha svelato per noi ciò che avevamo sotto gli occhi e che non sapevamo vedere, ciò che conoscevamo e non sapevamo dire