Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Le figure femminili sono protagoniste dei dodici racconti, alcuni dei quali autobiografici, che compongono questa raccolta: madri, ragazze, bambine, donne in carriera, di estrazione diversa ma accomunate dalla volontà di affermare la propria libertà, l’indipendenza dalle convenzioni, il diritto di amare. Spaziando dalla storia di una coppia di rondini, che diventa metafora della violenza di genere e di stato, a quella di Seher, che insieme all’amore trova la morte, passando per la vicenda kafkiana di Nazan e quella struggente di mastro Hamdullah e della bella Rukiye, Selahattin Demirta¸s rivela un talento narrativo capace di coniugare ironia, critica sociale e scavo psicologico con una scrittura avvincente e piena di ritmo. Una bambina di cinque anni, un ricordo d’infanzia, una lettera al censore della corrispondenza della prigione in cui è detenuto diventano per lui il prisma attraverso cui scomporre la luce di un’umanità ricca di sentimenti ed emozioni.
Toccanti, divertenti, poetici, questi racconti offrono uno spaccato della vita in Turchia in un momento storico delicatissimo. Non si sa perché il loro autore sia in prigione. Forse perché è troppo sensibile? O perché gli sta a cuore l’umanità?
Alba è un libro importante.
Noto anche come il Barack Obama turco, Selahattin Demirtaş è nato nel 1973 a Elazığ, nella regione del Kurdistan turco. Deputato in parlamento e capo dell’HDP (Partito democratico del popolo), …