Amore 14

Dopo Scusa ma ti chiamo amore, lo scrittore tornerà per l'occasione anche dietro la macchina da presa per dirigere il film, di cui è anche sceneggiatore.

Primo ciak a Roma per Amore 14, il teen film tratto dal romanzo omonimo di successo di Federico Moccia che è stato pubblicato in Italia da Feltrinelli. La pellicola sarà nelle sale ad ottobre.

‟Un racconto divertente e commovente, che penso piacerà sia ai giovani che agli adulti. Narro di un anno di vita di tre generazioni di donne, la14nne Carolina, protagonista del romanzo e alla ricerca dell’amore che la porti tre metri sopra il cielo, la mamma di 42 anni e la nonna. Il tutto senza dimenticare il divertimento e la difficoltà del periodo della scuola, tra la paura degli esami delle medie e la voglia di una macchinetta o di un motorino, tra gli sms, le chat e You Tube.”

‟Le ragazze che scrivono al mio blog mi salutano spesso con un ‘ciauuu’ e usano un sacco di punti esclamativi!”, racconta. E così fa anche Carolina, la protagonista quattordicenne del libro, che racconta in prima persona un anno della sua vita alla fine della scuola media: dal primo bacio fIno alla scoperta del sesso. Tutt'intorno, ruotano i rapporti familiari e scolastici, con le loro difficoltà. Intervistiamo lo scrittore nello studio romano al piano di sopra della casa dei genitori. Ci parla della sua bella famiglia piena di donne (nonna, mamma, due sorelle e nipotine), che gli ha permesso di conoscere e raccontare tanti personaggi al femminile, ‟Anche se mi sembra di non capirle mai fino in fondo”, aggiunge con una punta di malinconia.

Ci diamo appuntamento al chiosco di Ponte Milvio, la roccaforte delle vicende dei suoi libri. Dove fra le esigenze urbanistiche e le impellenze sentimentali, hanno trionfato le ultime: hanno trionfato i lucchetti. Ce ne sono un'infinità. Tanti quante le coppie che hanno sigillato così la loro promessa di fedeltà. Ma in principio furono due personaggi di Moccia: perché lui oggi è Omero, gli adolescenti sono i suoi Feaci. Lui canta le loro gesta amorose e loro corrono in libreria. Lui inventa per loro gesta amorose, e loro le mettono in atto. Ma com'è possibile? Gli chiedo quando arriva, cappellino blu e sorriso subito affettuoso, scusandosi per il ritardo di dieci minuti (‟per farmi perdonare ti offro un gelatone”). Già è difficile intercettare i sentimenti degli altri in generale, com'è possibile farlo con quelli di un'età così volatile come l'adolescenza?