Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
1900. In un piccolo studio della capitale dell’impero austroungarico Sigmund Freud mette a punto l’interpretazione dei sogni. È la nascita della psicoanalisi: l’uomo scopre l’esistenza dell’inconscio e nulla sarà come prima.
Il grande affresco di Architetti dell’anima prende inizio proprio nella Vienna fin de siècle e racconta la storia di come menti visionarie – Freud, Jung e Adler, solo per citarne alcune – svilupparono la teoria che, forse più di ogni altra, è diventata un pilastro della civiltà occidentale nel secolo scorso, indagando la parte sommersa della psiche e liberando così l’uomo dai suoi demoni repressi.
Sono anche molti altri gli straordinari protagonisti di questa storia: Melanie Klein, Anna Freud, Wilhelm Reich, Aaron Beck, Carl Rogers e John B. Watson, geniali figure che con le loro intuizioni, e le loro pratiche, hanno posto al centro delle loro indagini e ricerche domande fondamentali: cos’è una persona? Dove inizia la nevrosi? Il desiderio sessuale è davvero la fonte di ogni azione umana? Come possono essere superati traumi, ansia e depressione? Qual è, in ultimo, il significato della vita?
Steve Ayan cattura abilmente il sentimento di un’epoca – tracciando, con il suo racconto vivido e appassionato, il quadro di un secolo travagliato e solcato dal dubbio e in cui diverse concezioni dell’umanità competevano tra loro – e ci riporta al punto di partenza di un sapere che ancora cento anni dopo continua a plasmare la nostra vita quotidiana e il modo in cui vediamo noi stessi.
Il Novecento è stato il secolo della psicoanalisi, la teoria che ha contribuito a liberare l’uomo dall’angoscia.
Steve Ayan esplora le radici della psicoterapia in modo chiaro, appassionato e accessibile, componendo un avvincente racconto a più voci.