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“Se fu un poco di buono, non lo fu perché ladro, ma perché ‘gentiluomo’” Umberto Eco
“‘Non sappiamo chi siete, da dove venite, dove avete trascorso l’infanzia, in poche parole, non sappiamo nulla. Siete spuntato all’improvviso tre anni fa, non si sa da quale ambiente, vi siete rivelato di colpo come Arsène Lupin, un bizzarro miscuglio di intelligenza e perversione, di immoralità e generosità. I dati che abbiamo su di voi prima di quel momento sono più che altro ipotesi. È probabile che il Rostat che lavorò otto anni fa a fianco del prestigiatore Dickson altri non fosse che Arsène Lupin. [...] Sospettiamo che fosse Arsène Lupin il ciclista che vinse il Grand Prix de l’Exposition, incassando diecimila franchi prima di sparire per sempre. E forse anche il buon samaritano che trasse in salvo tante persone attraverso il lucernario del Bazar de la Charité… approfittandone per borseggiarle.’”
Maestro di eleganza e di ironia, irresistibile seduttore, figlio perfetto del proprio tempo, Arsène Lupin debutta nel 1905 sulla rivista francese “Je sais tout”. In questo volume, che Leblanc pubblicò nel 1907, sono riunite le prime nove avventure del ladro gentiluomo che, con il suo slancio vitale e il suo gusto per l’azione, seppe affascinare il grande pubblico ma anche gli intellettuali della Belle Époque, consacrandosi come uno degli eroi più amati della narrativa popolare di tutti i tempi.
Maurice Leblanc (1864-1941), dopo aver abbandonato gli studi in legge, si stabilì a Parigi, dove cominciò a scrivere e pubblicare racconti e novelle ispirate a Flaubert e Maupassant. Nel 1905 …