Ateismo nel cristianesimo, una delle opere maggiori di Bloch, originariamente apparsa nel 1968, riunisce tutti i motivi (eretici, mistici, hassidici, apocalittici) sparsi nella sua poderosa produzione filosofica e li proietta sul fronte di una rivoluzione che realizzi l'‟utopia concreta” e attraverso cui l'uomo ritrovi la ‟patria che a tutti brilla nell'infanzia e in cui nessuno ancora fu”. Una riformulazione radicale della nozione di utopia si situa dunque al centro di quest'opera, densa e affascinante, che può essere letta come un'esegesi rivoluzionaria della Bibbia, ma anche come una risposta alla Dialettica dell'Illuminismo di Adorno e Horkheimer, e come un'interpretazione in chiave escatologica della figura di Gesù. Ateismo nel cristianesimo traccia una storia inedita dell'incoercibile aspirazione alla libertà e, tra l'altro, concorre a spiegare la rilevanza mantenuta dalla promessa religiosa nella vita contemporanea.