Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
Dislessici, autistici e iperattivi: cattive diagnosi ed esclusione
Una nuova emarginazione, basata su diagnosi erronee di disabilità trasformate in etichette di “diversità” irrecuperabile, è in pieno sviluppo nel nostro paese e coinvolge un numero crescente di bambini e ragazzi. E la frequenza con cui oggi ci si imbatte in bambini ai quali viene diagnosticata una patologia neurologica, sia essa la dislessia, la discalculia, l’autismo o l’iperattività, lascia allibiti e preoccupati. Cosa ha portato all’esplosione di diagnosi, spesso senza fondamento, negli ultimi anni? Con quali conseguenze? Come liberare i bambini da etichette che compromettono l’intera loro esistenza e quella delle loro famiglie? E se l’esclusione dei bambini “non conformi” viaggiasse sotto le mentite spoglie di un’integrazione apparente e ipocrita? A queste e a molte altre domande risponde Michele Zappella. La ricca casistica e la profonda esperienza clinica e di ricerca dell’autore chiamano in causa la scuola, gli operatori professionali e le politiche di “sostegno” alla diversità. Zappella invita i genitori e gli educatori ad aprire gli occhi e a non cedere al fascino dell’etichetta, e i professionisti a mantenere aggiornata la cultura specialistica, sperimentando nuove modalità di approccio ai bambini, che ne stimolino fantasia e creatività. Gli effetti possono essere sorprendenti!
“Un periodo difficile rischia di trasformarsi in patologia. In etichetta.” La Nazione
Michele Zappella (Viareggio, 1936) è uno dei più autorevoli e riconosciuti neuropsichiatri infantili italiani. Noto per il suo impegno nell’abolizione delle classi speciali e differenziali tra gli anni sessanta e …