Le grandi biografie
La musica, il cinema, la letteratura, la cultura, la storia, lo sport... Grandi autori raccontano le vite dei protagonisti
“Da buon rasta, credeva fermamente che il Vaticano fosse Babilonia, l’ingannatrice di tutte le nazioni”
Non si conosce l’esatta data di nascita di Bob Marley. Morì nel 1981 senza volersi far curare dai medici “truffatori” per un tumore al cervello, un mese dopo aver ricevuto una delle massime onorificenze giamaicane, l’Order of Merit. Si conoscono bene invece in tutto il mondo i suoi rabbiosi inni reggae, le sue canzoni di riscatto che ancora oggi fanno proselitismo musicale e diffondono il culto messianico millenaristico del tafarismo. Attorno al “personaggio” Marley, paladino della libertà dei neri del mondo intero e figura carismatica del panafricanismo moderno, oltre che re del reggae, sono cresciute innumerevoli leggende, grazie anche alla sua ossessione per la privacy. Per la sua gente era una figura simbolica, soprannaturale, una personificazione del coraggio, uno sciamano, un mago: i connazionali, ammirati del suo essere passato dalla povertà più nera alla fama internazionale, ne apprezzavano la natura ineffabile e il comportamento imperscrutabile. Ciò non ha impedito ai suoi dischi di essere ascoltati ovunque nel mondo e ai suoi fan di adorarlo pur non comprendendo sempre le implicazioni del suo messaggio, con i suoi diversi livelli espressivi, le sue allegorie, la sua funzione di lotta contro la superstizione in nome della rivelazione del rasta, l’ultimo paria nero.
Timothy White (1952-2002) è stato uno dei massimi esperti americani di rock e musica caraibica. Il suo Bob Marley (scritto nel 1983, aggiornato nel 1989, pubblicato da Arcana nel 1994; …
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