Budapest
Con una prosa splendida e poetica, Buarque avvolge i suoi lettori e li seduce in un labirinto di simboli. Come in un'illustrazione di Escher, dove una mano disegna l'altra, il libro è pervaso dal tema del doppio, dello specchio: Buda e Pest divise dal Danubio, oscuri ghost-writer e scrittori famosi sotto le luci dei riflettori, la scrittura come dono ma anche come incubo, la fredda Budapest e la solare Rio, le due donne di Costa, l'una presentatrice televisiva (l'immagine), l'altra insegnante di ungherese (la parola). E ancora il bilinguismo come metafora di una personalità divisa, ambigua, che rinvia all'enigma dell'identità.
‟Chico Buarque ha osato molto; ha attraversato l'abisso su di un filo ed è arrivato dall'altra parte.”
José Saramago
‟Forse il più bello dei tre romanzi di Chico, Budapest è un labirinto di specchi e la risoluzione non nasce dalla trama ma dalle parole, come in poesia.”
Caetano Veloso
Chico Buarque
Chico Buarque de Hollanda, nato a Rio de Janeiro nel 1944, è conosciuto come uno dei più grandi cantautori della musica popolare brasiliana. Figlio dell’illustre pensatore, storico e critico letterario Sérgio …