Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
È Feltrinelli la prima a far scoprire Blixen ai lettori italiani, pubblicando nel 1959 il suo capolavoro La mia Africa nella collana “Biblioteca di Letteratura”. Capricci del destino (uscito originariamente nel 1958 e tradotto da Feltrinelli nel 1966) è l’ultima raccolta di scritti pubblicata in vita dall’autrice che, come in un testamento, ci consegna la sua poetica in racconti che sono presto diventati dei piccoli classici. A partire da La storia immortale, poi trasposto al cinema da Orson Welles, in cui Blixen utilizza l’ossessione di un vecchio commerciante di tè per esplorare il rapporto fra realtà e finzione, quello strano motore di significato che cerca di dare un senso alla vanità delle azioni umane. Ma il titolo più noto di questa raccolta è forse Il pranzo di Babette, il racconto di una cuoca che, con grande spirito di servizio, spende la sua fortuna per preparare un banchetto indimenticabile per i propri commensali. In questo breve testo, da cui è stato tratto l’omonimo film premio Oscar di Gabriel Axel, Blixen dà fondo alla sua capacità di sospendere il reale alle porte dell’immaginazione e costruire, così, una storia dove “misericordia e verità si sono incontrate”, “rettitudine e felicità debbono baciarsi”.
“Come può raggiungere l’equilibrio una creatura la quale non voglia rinunciare all’idea della speranza e del rischio?”
Karen Blixen (1885-1962) nacque a Rungstedlund, in Danimarca, dalla nobile famiglia dei Dinesen. Educata in Svizzera e in Inghilterra, scrisse le sue opere in inglese. Sposatasi nel 1914 con il …