Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Wang trascorre la sua infanzia nella campagna cinese. Si studia, si zappa la terra, si va al fiume a lavarsi, si beve il tè alla luce del tramonto. Quando il padre muore, Wang ha sedici anni e si trasferisce a Pechino per studiare matematica. Si impegna, viene istruito secondo i canoni della Rivoluzione culturale e ne scopre le atrocità.
Mentre tra i giovani serpeggia aria di cambiamento e protesta, Wang si innamora di Sue, ma sia in amore sia sul piano politico è debole, timoroso, conservatore. “Un vigliacco”, lo accusano i suoi compagni di stanza.
In facoltà le assemblee diventano sempre più frequenti, la protesta inizia a suonare come un tamburo in piazza Tienanmen.
Wang, trascinato da Sue, partecipa alle manifestazioni, ma come molti altri coetanei non è pienamente consapevole delle ragioni per cui sta prendendo parte alla rivolta. Lui è quello che va negli orti pubblici a rubare le pere per tutti gli altri.
Poi il governo reagisce, in piazza arriva l’esercito, cominciano gli incendi.
“E adesso in piazza c’ero anch’io, e ascoltavo con la bocca aperta Sue che parlava con gli occhi che brillavano e quasi senza respirare, e piano piano, a furia di ascoltare, cominciavo ad avere i suoi stessi occhi, e a smettere anch’io di respirare.”
Antonio Ferrara è autore, illustratore e formatore. Ha lavorato per sette anni presso una comunità alloggio per minori. Nel 2012 ha vinto il premio Andersen per la fascia over 15 …