Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Vivere, riconoscere e mantenere un legame speciale
Si dice che Talete, per osservare il cielo, fosse caduto in una buca perché aveva perso di vista la terra su cui posava i piedi. Lo facciamo un po’ tutti quando, in fatto di amicizia, abbiamo in mente l’amico ideale – presente, comprensivo, premuroso, allegro – e lo rapportiamo ai nostri amici in carne e ossa, perdendo il polso della nostra (e loro) umanità.
I primi a costruire questo “mito” furono i filosofi antichi, da Aristotele a Cicerone, da Seneca a Marco Aurelio, per i quali l’amicizia era però un sentimento elitario e virtuoso, superiore a ogni altro legame. Oggi, mentre l’amicizia assume nuove forme in nuovi contesti di vita, gli elevati modelli del passato, illusori e un po’ anacronistici, alimentano i nostri desideri e ci inducono a incorporarli nelle persone che incontriamo, esponendoci non di rado a cocenti delusioni. Peggio: l’idealizzazione dell’amico confonde quali siano i valori non negoziabili che invece ci devono unire e sui quali non sono ammessi sconti.
Gli amici “perfetti” non esistono, ma quelli “veri” sì: la certezza che i nostri amici, esattamente come noi, non sfuggano dall’accumulare difetti, più o meno nella stessa misura in cui accumulano pregi, non significa rinunciare a vivere autenticamente l’amicizia. Al contrario, proprio calandoci consapevolmente nel presente e supportati da ciò che ancora ha valore della saggezza antica, riusciremo a vivere l’amicizia profonda e ad apprezzarla come la più salda e duratura forma di essere uomini tra gli uomini, e a dare nel contempo il benservito, senza rimorsi né alibi, agli amici che sono solo sbiadite – e talvolta addirittura pericolose – imitazioni degli amici “veri”.
Una guida controcorrente per educarci all’amicizia, prepararci alle sue ambivalenze e difenderci dalle sue imitazioni.
• Cosa ci aspettiamo dall’amicizia e cosa siamo disposti a dare?
• Chi è il “vero” amico? Lo siamo? Li abbiamo? Li meritiamo?
• Le pene in amicizia: quando ne vale la pena?
• Sincerità, tradimento, affetto: come si declinano nell’amicizia?
• Le nuove forme amicali: dalla famiglia amicale ai “friends with benefits”
• Come potenziare il proprio “portfolio amici”?
• Come prendere le distanze dagli “amici nemici”, subdoli o sfiancanti?
“Ah, se avessi avuto un’insegnante di filosofia come lei al liceo! Tassinari è una maestra di vita che ci introduce ai maggiori maestri del pensiero e nel contempo ci incoraggia a filosofare.” – Commento dei lettori, Amazon.it
Simonetta Tassinari è una prof di Storia e Filosofia nei licei. Ha insegnato “Laboratorio di didattica della filosofia” presso l’Università del Molise, è stata tutor universitario del TFA (Tirocinio Formativo …