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Felicità è una parola di cristallo la più soggettiva del vocabolario. Cambia a seconda dei nostri valori delle nostre condizioni di salute delle nostre idee della nostra fede della nostra età del nostro rapporto col tempo e con la morte. Muta svariate volte nel corso della vita poiché a cambiare siamo prima di tutto noi col nostro orizzonte di desiderio. Definirla quindi non è impresa da poco ma può rivelarsi un’avventura avvincente. Il suo significato infatti apre mille strade e mille orizzonti. Per me è uno stato di estasi per te un momento di inconsapevolezza. Il luogo dove si trasforma di più è proprio nella lingua coi suoi labirinti etimologici perché le parole contengono immagini originarie miniere di storie e di misteri che nei sotterranei della nostra mente agiscono e danno forma ai pensieri e alle emozioni di ogni giorno.
Marco Balzano varca la soglia della felicità con le chiavi della lingua o meglio di quattro. Sono quelle in cui la civiltà occidentale affonda le sue radici: il greco e il latino della tradizione classica l’ebraico di quella giudaico-cristiana e infine l’inglese lingua universale del nostro tempo. In ognuno di questi idiomi la parola felicità dischiude immagini e significati molto differenti che illuminano con luci diverse valori etici e morali questioni politiche atteggiamenti psicologici e più genericamente maniere di guardare alla vita e alla morte al futuro e alla memoria agli altri e a noi stessi.
L’etimologia restituisce alle parole la loro complessità e così facendo ci mette in condizione di prenderci cura della lingua: per praticarla liberamente evitarle il deterioramento a cui la sottopongono ad esempio i social la pubblicità o la propaganda e proiettarla nel tempo.
Capire da dove vengono e come sono arrivate a noi le parole ci mostra quanto influiscano sulla nostra vita e come ci plasmino. Al punto da poterci indicare nuovi modi di essere felici.
Marco Balzano è nato a Milano nel 1978. Nel 2015 ha vinto il premio Campiello con il romanzo L’ultimo arrivato (Sellerio). Con Resto qui (Einaudi, 2018) ha vinto il premio …