Dammi mille baci

Veri Uomini E Vere Donne Nell'Antica Roma

di Eva Cantarella

‟Antonio, non scordare, quando corri, di toccare Calpurnia:i nostri anziani dicono infatti che le donne sterili, toccate in questa corsa sacra, perdono la loro maledizione.”
‟Lo ricorderò: quando Cesare dice ‘Fa’ questo’, la cosa è fatta.”
W.Shakespeare, Giulio Cesare

Dopo la ricognizione sull’eros greco, Eva Cantarella, con ironia e leggerezza, e con la consueta competenza, ci parla dell’amore al tempo dei romani, un tempo ormai più secolare, più lontano dal divino, ma non per questo meno affascinante, specie se illustrato nei suoi aspetti meno noti e meno vulgati… tutto quello che avremmo voluto sapere sul sesso ma non abbiamo mai osato chiedere.
Per un romano la virilità era la massima virtù; e i romani venivano educati ad assoggettare e a essere dominatori, nella politica come nell’amore e nel sesso. E infatti da una violenza, quella di Marte ai danni di Rea Silvia, nasce Romolo, il fondatore della città.
L’altra faccia della sessualità romana è etica del vanto, il gloriarsi della propria virilità anche negli aspetti più concreti e materiali. Ecco allora i Carmina Priapea, gioiosa celebrazione di Priapo, il dio del fallo, coi suoi spropositati attributi; ecco graffiti e iscrizioni di palestre, taverne, muri la cui gioiosa crudezza sconfina spesso nell’oscenità (‟Piangete, ragazze, il mio cazzo vi ha lasciate. Ora incula culi. Fica superba, addio”), ecco leggende popolate da membri maschili che spuntano dal focolare per fecondare innocenti fanciulle. Ed ecco dotti ma spassosi intermezzi, dove la Cantarella ci guida attraverso le pratiche osculatorie (i tre modi di nominare il bacio, osculum, savium e basium), le tariffe, le specializzazioni e l’abbigliamento delle prostitute, i riti matrimoniali e di fecondità.
E le donne? Ci sono quelle che si adeguano (Porzia, che si suicida inghiottendo carboni ardenti), le donne modello di virtù (Lucrezia) e le ribelli (Sulpicia), contro cui si accaniscono le leggi moralizzatrici.
E poi i ‟veri” uomini, Augusto e Cesare, i poeti Orazio e Marziale, e ovviamente, Catullo, che chiede con pari trasporto i baci della bella Lesbia e del tenero Giuvenzio.
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Eva Cantarella

Eva Cantarella ha insegnato Diritto romano e Diritto greco all’Università di Milano ed è global visiting professor alla New York University Law School. Tra le sue opere ricordiamo: Norma e …

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  • Marchio: Giangiacomo Feltrinelli
  • Data d’uscita: 23 Aprile 2009
  • Collana: Varia
  • Pagine: 192
  • Prezzo: 12,75 €
  • ISBN: 9788807490811
  • Genere: Saggistica
L’amore al tempo dei romani. Intervista a Eva Cantarella

L’amore al tempo dei romani. Intervista a Eva Cantarella

Baciarsi sulla bocca a volte era un modo per salutarsi, anche tra uomo e donna. Altre volte serviva al marito per controllare se la moglie aveva bevuto di nascosto. Insomma, non è detto che labbra con labbra uguale passione. E poi ancora: lo stupro come parte del mito fondante della città di Roma. E parolacce come se piovesse, nelle poesie d’amore. Tutto questo e molto altro è l’amore al tempo dei romani, nel secondo libro del dittico sui sentimenti antichi di Eva Cantarella…