L’insurrezione di Milano, testo fondamentale del Risorgimento e opera di un Cattaneo in esilio, è molto più di una mera cronaca degli eventi: riesce a trasfigurare quanto avvenne in quelle convulse giornate in una penetrante analisi del “ventre” politico di una – non ancora nata ma già percepibile – nazione. Spesso la storiografia ufficiale (per lo più vicina a casa Savoia) ha ritratto in maniera agiografica l’anelito del popolo verso la libertà, un anelito sicuramente presente ma mescolato a interessi economici potentissimi. Le pagine lucide e infuocate di Cattaneo (allora a capo del Consiglio di guerra) ci fanno rivivere quelle giornate piene di passione civile come un vero e proprio “documentario” in presa diretta. Ma, allo stesso tempo, ci ricordano le profonde aspirazioni federaliste (nel senso più nobile del termine) del suo autore, uno dei primi a sognare un’Italia unita nelle sue differenze, cuore pulsante degli Stati Uniti d’Europa.