Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Forse è questo insegnare: fare in modo che a ogni lezione scocchi l’ora del risveglio”
La scuola dal punto di vista degli alunni. O meglio, dal punto di vista dei “somari”, di quelli che vanno male a scuola. Pennac, ex somaro lui stesso, coniuga il racconto della sua esperienza dal banco alla cattedra (e ritorno) con lo studio di questa figura popolare e ampiamente diffusa, restituendole anche il peso d’angoscia e di dolore che le appartiene. Ed è così che ai ricordi autobiografici si mescolano le riflessioni sulla pedagogia, sulle universali disfunzioni dell’istituto scolastico, sul ruolo della famiglia. E da questo rovistare nel “mal di scuola” spunta una non mai sedata sete di sapere e d’imparare che, contrariamente ai più triti luoghi comuni, anima – secondo Pennac – i giovani di oggi come quelli di ieri. Con la solita verve, ma con una nuova furiosa dolcezza, l’autore della saga dei Malaussène movimenta riflessioni e affondi teorici con episodi buffi e toccanti, e colloca la nozione di amore, così ferocemente avversata, al centro della relazione pedagogica.
Daniel Pennac, nato a Casablanca nel 1944, già insegnante di lettere in un liceo parigino, dopo un'infanzia vissuta in giro per il mondo, tra l'Africa, l'Europa e l'Asia, si è …