Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Decidetevi a non servire più, ed eccovi liberi”
Talismano dei disobbedienti, manifesto segreto di ogni libertario: il Discorso della servitù volontaria è un capolavoro clandestino che non perdona. Intrattabile e senza fissa dimora dal giorno in cui vide la luce, contiene la resa dei conti di un giovane e di un nobile – Étienne de La Boétie incarna entrambe le qualità – con le passioni collettive più enigmatiche da decifrare: la paura della libertà e l’ansia della dipendenza. L’oppressione si regge infatti anche sulla connivenza delle vittime, uomini che amano le proprie catene più di se stessi.
Étienne de La Boétie (Sarlat, Dordogna, 1530 - Germignan, Gironda, 1563), filosofo, poeta e umanista francese, fu molto vicino al pensiero stoico. Consigliere al Parlamento di Bordeaux, lì conobbe Montaigne, …