Tra partite di pallacanestro, collettivi studenteschi, baci rubati, lunghe telefonate, motorini presi in prestito, drammi familiari e amicizie indissolubili, si consuma la fine dell'adolescenza. C'è una ragazza amata di nome Claudia. C'è Dario, figura ideale e idealizzata di leader del movimento studentesco di una città di provincia. E c'è il mondo del basket, raccontato in tutta la sua tensione mozzafiato. Amore, politica e sport stanno come universi comunicanti in questa cronaca della fine di un'età vissuta intenssissimamente e ricordata con struggimento e ironia. Le scorribande e le traversie di chi incomincia a capire che la vita è molto complicata, certe volte assurda, certe volte dolorosa, ma che è meglio ascoltare bene il proprio cuore, anche quando la testa non sta attenta. Così tra fischi, abbracci, amori mai veramente corrisposti (ma dolci e strazianti), lutti e parole grandi, il protagonista cerca di orientarsi nel mondo. Con lo sguardo un po’ assente, malinconico a volte, ma limpido e arguto di chi, meditando con distrazione, riesce a raccontare la leggerezza più profonda delle cose.