Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Emmanuel Levinas è un ebreo lituano che diventa allievo di Martin Heidegger nella Germania dell’ascesa hitleriana, si trasferisce in Francia e porta con sé il lessico drammatico dell’esistenzialismo tedesco. Si riavvicina gradualmente alle sue radici, ripercorre la ricchissima tradizione della teologia ebraica fino ad arrischiare una toccante, radicale, personalissima rivisitazione della tradizione ebreo-orientale dei lettori e commentatori della Torah. Si trova a lavorare al confine tra due mondi e tra due linguaggi. Tra due sapienze, come le definisce Silvano Petrosino. Da un lato c’è l’invenzione greca della filosofia, della scienza dell’essere, del sapere come ricerca della verità, della tecnica e dell’economia come estrema realizzazione di quella ricerca e di quella vocazione antica. Dall’altro c’è l’invenzione ebraica del monoteismo, la fede inaudita di un popolo in un Dio che promette, che giudica, che consegna all’uomo una parola decisiva ed enigmatica.
L’Europa di oggi, con le sue contraddizioni e le sue ricchezze, con le sue aperture irrinunciabili e le sue chiusure catastrofiche, è la terra dilaniata in cui greci ed ebrei continuano questo loro millenario e sorprendente dialogo. Con un’ipotesi interpretativa che coglie il filo rosso dell’intera opera di Levinas, Silvano Petrosino, uno dei massimi specialisti del suo pensiero a livello internazionale, ci accompagna con appassionata chiarezza nel laboratorio vertiginoso di questo grande classico contemporaneo.
“A me sembra che la peculiarità dell’opera di Levinas non possa essere apprezzata se non all’interno di quel confronto tra ‘logos biblico’ e ‘logos filosofico’ la cui traccia appare, come in filigrana, in ogni pagina scritta dal filosofo. È infatti solo alla luce di un simile incontro, luogo al tempo stesso di un’intima vicinanza e di una irriducibile distanza, che si può intendere il risuonare di quella che in fondo è la sola ipotesi che Levinas non si è mai stancato di proporre e approfondire, e cioè che il ‘logos è etico’. Silvano Petrosino
Silvano Petrosino (Milano, 1955) insegna Teorie della comunicazione e Antropologia religiosa e media all’Università Cattolica di Milano. Si occupa di filosofia contemporanea e, in particolare, dell’opera di Heidegger, Levinas e …