Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
A un secolo dalla Marcia su Roma. Temi, narrazioni, fonti.
di AA. VV.
l Novecento è stato definito in vario modo: secolo breve, secolo delle guerre, secolo dei genocidi. Questo volume – il cinquantaseiesimo nella serie storica degli Annali – assume il Novecento come il “secolo delle masse” e torna a considerare il fascismo italiano nella sua esperienza storica concreta (quella degli anni tra il 1919 e il 1945), nella consapevolezza che il regime mussoliniano sia indissolubilmente legato alla massificazione della politica: un esperimento che ha prodotto contemporaneamente percorsi di modernizzazione e battute d’arresto di congelamento sociale, forme di mobilitazione e dispositivi di rigido controllo. Il volume – articolato nelle tre macro-sezioni: Temi, Narrazioni e Fonti – restituisce la fotografia di un’Italia che deve ancora fare i conti con un capitolo essenziale della sua storia, valorizzando anche il sapere storico per definire la natura delle destre oggi.
Violenza, mercato, consumi, identità culturale, politica come religione, rappresentazione ideologica della realtà, costruzione del nemico sono alcune delle parole chiave su cui si costruisce la sezione Temi. Il fascismo in mostra, i monumenti, la satira, i sistemi comunicativi di massa e l’immaginario che tutte queste diverse strutture narrative e soprattutto “persuasive” contribuiscono a creare sono alcune degli ambiti di ricerca che costituiscono la proposta della sezione Narrazioni. La nascita della cultura dell’antifascismo come “presa delle misure” del fascismo, l’indagine sulla formazione, l’organizzazione e il funzionamento degli archivi che il regime costruisce – in particolare la Segreteria particolare del Duce, ovvero il tavolo di lavoro quotidiano del capo – consentono di stimolare nuove ricerche. La proposta della sezione Fonti è soprattutto un invito a considerare i documenti come componenti inquiete di un racconto storico che non è solo testo, ma rapporto di potere, conflitto, costruzione ideologica del presente “a futura memoria”.