Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
di Amos Oz
“Conciso, preciso, lineare, uno stile che ricorda Čechov o Gogol” Le Magazine Littéraire
Un uomo che di fronte al proprio inesorabile declino constata l’amara dissipazione delle occasioni ormai perdute e una banda di sgangherati crociati che non arriveranno mai in Terra Santa: due storie molto lontane fra loro nel tempo e nello spazio, ma che raccontano in fondo la stessa malinconia di vivere, la stessa disperata ricerca di un senso per se stessi e per il mondo. Un’ossessione è ciò che spinge Shraga Unger, conferenziere nei kibbutz, che racconta a chiunque lo ascolti di un piano mondiale dei bolscevichi per sterminare il popolo ebraico. Ma la vecchiaia e la solitudine premono sul suo corpo in disfacimento, e potrebbe non riuscire ad avvertire tutti come vorrebbe. Un’ossessione spinge anche il conte Guillaume de Touron, che nel 1096 cerca la redenzione nella Crociata, ma per quanti infedeli lui e i suoi improvvisati compagni guerrieri potranno trucidare sulla strada per Gerusalemme, la pace d’animo continuerà a sfuggirgli, e l’idea che un ebreo sia con loro sotto mentite spoglie a perseguitarlo.
Con il suo sguardo lucido e profondo, Amos Oz conduce il lettore in una Tel Aviv e un Israele che non esistono più, e in un’Europa arcaica e crudele: al cuore di tutto c’è un’umanità in cui, malgrado la distanza, non si può fare a meno di riconoscersi.
Amos Oz (1939-2018), scrittore israeliano, tra le voci più importanti della letteratura mondiale, ha scritto romanzi, saggi e libri per bambini e ha insegnato Letteratura all’Università Ben Gurion del Negev. …