Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Un temporale colpisce la casupola della famiglia Malaquias, sperduta fra le radure dell’enigmatico luogo chiamato Serra Morena. Al disastro sopravvivono solo i tre bambini. Questo romanzo è la loro storia: animati da un’ostinazione visionaria che ha radici nella semplicità della loro educazione, e soprattutto del loro scarno eppure profondo universo, sono destinati a intraprendere un cammino vertiginoso lungo il quale
si imbattono in fazendeiros depositari dei codici della società patriarcale, strane signore coinvolte nel traffico di neonati nella babele di una gigantesca stazione degli autobus, eccentriche suore francesi, vallate misteriose trasformate dal progresso in fantasmagorici mari interni.
Fratelli d’acqua è un romanzo poderoso e insieme delicato, viscerale e a tratti vertiginoso, complice lo scenario di un Brasile arcaico, apparentemente dimenticato dalla Storia e tuttavia contrapposto a una modernità sfumata e minacciosa.
Con una lingua lirica ed efficace, quello di Andréa del Fuego è un esordio sorprendente nella letteratura brasiliana. Attingendo al realismo magico e a partire da un episodio della sua storia famigliare – un raggio misterioso che cade sulla casa uccidendo i genitori e lasciando miracolosamente illesi i tre figli – Andréa del Fuego racconta il Brasile più rurale e povero.
Andréa del Fuego, nata nel 1975 a San Paolo, è autrice di racconti e libri per bambini e giovani adulti. Con il suo romanzo d’esordio, Fratelli d’acqua (Feltrinelli, 2013), si …