Le immagini fanno parte della vita quotidiana dei bambini, che fin dalla primissima infanzia entrano in contatto con pubblicità, riviste, televisione e, successivamente, con videogiochi, computer, Internet. I genitori si preoccupano degli effetti che i media possono avere sui figli e hanno dubbi continui su come guidare bambini e ragazzi. Questi sembrano non essere mai sazi di ‟immagini”, che possono anche suggerire modelli in competizione con quelli proposti dai genitori. Ma il mondo è dominato dai media, ragion per cui non basta ‟censurare” ciò che sembra più pericoloso per proteggere i nostri figli. In realtà, sostiene l'autore, oggi non è più sufficiente che i bambini imparino a leggere e a scrivere: bisogna dare loro fin da subito i mezzi per scoprire e saper interpretare le immagini. Dopo una breve introduzione su come si formino le immagini nel bambino e quali significato abbiano, Tisseron risponde alle domande che ogni genitore si fa: quanta tv concedere; è bene che un adulto sia presente quando un bambino guarda i programmi; a quale età portarlo al cinema; che cosa sentono e capiscono bambini e adolescenti delle scene di violenza e di sesso; che cosa significa per i più giovani leggere un fumetto, una rivista dedicata a loro, giocare alla playstation, navigare in Internet o guardare un reality-show; come comportarsi se i figli hanno visto immagini che li hanno turbati; cosa fare se l'adolescente guarda film o riviste porno ecc. Senza intenti moralistici e senza colpevolizzare i genitori, Tisseron affronta situazioni molto concrete e invita gli adulti ad assumersi le proprie responsabilità pur rendendosi conto che la protezione assoluta da immagini potenzialmente angoscianti o pericolose non esiste, li invita ad accogliere e guidare la voglia di esplorazione dei figli, a scoprire con loro che cosa capiscano di quel che vedono e come lo interpretino, sviluppando il dialogo nel rispetto dei loro tempi. Scrive insomma una piccola guida preziosa per tutti i genitori.