Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Ecco la radice di tutti i problemi: il totale disinteresse dei Baroni per l’istruzione degli studenti”
Nicola è un giovane studioso. Un bravo studioso. Parla le lingue. Scrive, pubblica e traduce. Per la sua materia ha una passione autentica. Tutto ciò che desidera è concentrarsi sulle sue ricerche e trasmettere ai più giovani ciò che ha imparato dai suoi maestri. Ma in Italia non è possibile. Perché l’università italiana è sempre meno il luogo della ricerca, dell’insegnamento, della trasmissione del sapere. Nell’università italiana non governano il merito e la competenza. Nell’università italiana governano i “Baroni”: uomini di potere abituati a gestire l’accademia come un giocattolo personale, a premiare la fedeltà anziché la libertà, a preferire un mediocre candidato “locale” a un ottimo candidato “esterno”. Questo libro è un documento eccezionale. È una denuncia e una confessione. Ma soprattutto è una storia vera: il racconto paradossale e a tratti kafkiano di dieci anni passati a barcamenarsi tra concorsi veri o fasulli, professori che tramano, promesse fatte e non mantenute, colleghi impauriti e vessazioni inutili. Il lieto fine è purtroppo amaro. Perché Nicola diventa professore a Oxford, dove vince un concorso pur senza conoscere nessuno, e l’Italia perde l’ennesimo “cervello”.
Nicola Gardini ha pubblicato i romanzi Così ti ricordi di me (Sironi, 2003), Lo sconosciuto (Sironi, 2007 e Beat, 2012), Le parole perdute di Amelia Lynd (Feltrinelli, 2012; Premio Viareggio …