Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
A volte, per capire la norma, bisogna conoscere l’eccezione. È proprio per questo, per capire l’umano, che Paolo Crepet e Giancarlo De Cataldo decidono di affrontare uno fra i crimini più atroci e più perturbanti: il matricidio. Attingendo alla loro esperienza professionale – di psichiatra l’uno, di giudice l’altro –, portano alla luce quattro casi che la cronaca ha preferito dimenticare. Ed è qui, di fronte a questo male insondabile, che i due autori si trovano a fare una scelta: per parlare del matricidio, dovranno rinunciare al linguaggio asettico della cronaca, ripudiare la distanza salvifica del saggio, per immergersi nel fango di queste storie, abitarlo, raccontarlo. Abbandonando dati statistici, giudizi e precetti morali, Crepet e De Cataldo esplorano la lucida crudeltà di queste azioni per cercare di capire il disagio profondo che attraversa una parte – quanto consistente? – del mondo giovanile. Solo in questo modo è possibile parlare di quanto sta a monte di un atto così efferato, la precondizione del matricidio: l’indifferenza, ovvero l’opposto dell’amore.
“Dentro un delitto dobbiamo cercare di capire l’origine delle nostre paure. Questo è l’unico senso che ha, per noi, il parlare del Male.”
Giancarlo De Cataldo (1956) è magistrato, scrittore e sceneggiatore per la tv. Ha raggiunto la fama come autore nel 2002, pubblicando Romanzo criminale, da cui sono stati tratti l’omonimo film …
Paolo Crepet (Torino, 1951), psichiatra e sociologo, è un esperto nel campo della ricerca sul tentato suicidio, dell’epidemiologia psichiatrica e della psichiatria sociale. Con Feltrinelli ha pubblicato anche: Psichiatria senza …