‟Bertrand Russell (1872-1970) scrisse questa celebre introduzione alla filosofia nel 1911 e la pubblicò nel gennaio del 1912. Da allora è stata letta da generazioni di studenti e studiosi di filosofia dentro e fuori le università. Il libro appartiene a uno dei periodi della carriera di Russell più fertili dal punto di vista filosofico. Nel 1910 aveva completato il lungo e faticoso lavoro tecnico richiesto dai Principia Mathematica, il suo opus magnum, scritto a quattro mani con A.N. Whitehead e uno dei pilastri della logica matematica moderna. Come ebbe a dire una volta, il suo 'intelletto non si riprese mai completamente dallo sforzo'; nondimeno, riguardo alle questioni filosofiche più generali egli conobbe evidentemente una nuova ventata di freschezza e vigore. Sebbene nasca come un'introduzione alla portata di tutti, il libro propone opinioni precise e introduce idee completamente nuove, per esempio sulla verità, e lo fa in maniera vivace, non dogmatica, modesta, con una chiarezza luminosa. Senza dubbio merita la popolarità di cui ha goduto e continua a godere. Russell non affronta tutti i problemi filosofici. Come chiarisce nella prefazione, egli si limita a quei problemi su cui pensa di poter essere utile e costruttivo. La prima conseguenza è che, dati i suoi interessi prevalenti al tempo, il libro si concentra principalmente sull'epistemologia – quella branca della filosofia che indaga ciò che si può dire di conoscere o credere ragionevolmente. Sulla base di questa indagine, Russell giunge anche a delle conclusioni sorprendenti sui tipi di cose che in ultima istanza esistono. Qualcosa della sua prospettiva etica traspare comunque dalle sue opinioni circa il carattere e il valore della filosofia – un tema che ricorre più volte nel libro e a cui viene dedicato il capitolo conclusivo.”
(dall'introduzione di John Skorupski)
I problemi della filosofia è stato pubblicato in ‟Universale Economica” nel 1959.