Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
Con I viaggi di Gulliver (1726) Jonathan Swift scrive il capolavoro destinato ad aprire le porte della civiltà illuminista, di cui la nostra è ancora erede. Ciò che solo balugina e ammicca nelle molte edizioni ridotte o semplificate, care all'editoria per ragazzi, è in realtà la caratteristica più potente dell'opera: compreso nel disegno di una satira a tutto sesto, Gulliver è un esploratore di mondi alla ricerca dell'ordine sociale migliore possibile; e tutto studia, e tutto annota, attraverso il filtro deformante di una lente che di volta in volta miniaturizza, ingigantisce, spiazza rispetto alle misure convenzionali. Questa, curata da Gianni Celati, è la prima edizione italiana annotata, la prima a rispettare nella traduzione il passo, la "prosodia", la sintassi della prosa settecentesca originale. "Gulliver - scrive Celati nella sua introduzione - sembra uno che si proponga di descrivere la pura oggettività delle cose, ma senza sapere se sta sognando o se è sveglio...Come un personaggio teatrale che dice per sbaglio quello che non dovrebbe, così Gulliver dice la verità dell'incoscienza, che è l'unica verità possibile."
Jonathan Swift (1667-1745) è tra i più noti scrittori irlandesi. Nato a Dublino e cresciuto in una condizione sociale disagiata, dopo aver tentato di intraprendere la carriera politica senza successo, …