Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Chissà se è vero che dietro ogni grand’uomo ci sia una grande donna. È vero che spesso dietro una grande donna non c’è che lei. Quando Cristina di Belgiojoso dirigeva in Francia la “Gazzetta italiana”, Terenzio Mamiani protestò che “un giornale politico, primo di tal fatta per l’Italia, fosse diretto da una donna”. Poveri uomini: anche i più grandi. Alessandro Manzoni, per esempio, turbato dalla “manìa di quella signora di diffondere l’istruzione ne’ suoi contadini”. Cristina ebbe una vita straordinaria: “bambola da salotto, topo di biblioteca e strega, principessa rivoluzionaria e infermiera, zingara e pellegrina”. Il poeta Heine la descrisse come “una bellezza assetata di verità”. Al centro della sua personalità, dei suoi amori e delle sue peregrinazioni stette la passione politica. Aspettò lungamente la stagione che si chiamò primavera dei popoli (nome tornato improvvisamente vivo ai giorni nostri), la preparò e vi si preparò. Gli scritti qui raccolti su Milano e Venezia uscirono alla fine di quel 1848 a Parigi. “La libertà individuale puramente politica,” pensava allora, “non è favorevole che alla liberazione effettiva di alcune classi privilegiate… Il principio realmente popolare, il principio democratico ed evangelico è il principio dell’uguaglianza.” Corsa poi a condividere la “democrazia pura” della Repubblica romana del ’49, pur annotando le “minchionerie molte e varie” dei triumviri – “sembra d’essere in Cina: il popolo è lasciato allo scuro di tutto” –, Cristina fu a capo del soccorso ai feriti. La forza dei suoi pensieri e azioni è ormai riconosciuta, e un film serio come Noi credevamo di Mario Martone ne ha fatto una protagonista. Nessuno tuttavia ha raccontato e interpretato Cristina di Belgiojoso fondendo scrupolo storico e filologico e simpatia umana come Sandro Bortone. Dunque, con la riedizione di questo libro (da anni introvabile), lettrici e lettori faranno due incontri d’eccezione. Adriano Sofri
"Quando scoppiò la rivoluzione milanese, mi trovavo a Napoli. Non seppi resistere al desiderio di raggiungere subito i miei concittadini e mi affrettai a noleggiare una nave a vapore…" Il resoconto sul '48 milanese che la "principessa rivoluzionaria" Cristina di Belgiojoso, una delle figure più interessanti e discusse del nostro ottocento, scrisse e pubblicò a caldo, a Parigi, in quello stesso drammatico anno. Un testo classico di controinformazione, da contrapporre ai miti aulici e retorici dell'Italia ufficiale.
Cristina Trivulzio di Belgiojoso (Milano, 1808-1871), principessa e patriota, fu editrice di giornali rivoluzionari, scrittrice e giornalista. Anima di uno dei più ambiti salotti parigini, le vennero attribuiti flirt con …