Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Questo libro è la storia di un reparto di neuropsichiatria infantile, di alcuni bambini "che si chiudono in se stessi" e delle loro famiglie. Oggi si parla tanto di bambini "autistici", cioè di quelli per i quali l'"assentarsi", il "non ascoltare" diventano un modo di vita, un'espressione estrema della loro solitudine. Zappella preferisce parlare di "bambini nella luna". Qual è la causa della loro non-volontà di comunicare?, egli si chiede. Zappella la vede in quella che lui chiama "l'unione-disunita" non solo delle famiglie, ma della scuola, dell'assistenza, degli operatori stessi del reparto istituzionale. Per superarla bisogna dunque uscire dal territorio strettamente psichiatrico e recarsi nelle case, nelle scuole, parlare con i genitori, con i parenti, con chi si occupa di questi bambini, e insegnargli a far circolare fra questi ultimi e loro stessi dei desideri comuni che superino la disunione e risolvano i problemi non solo dei bambini, ma dei genitori e degli operatori stessi. Un'esperienza "sul territorio" che apre la via a un nuovo modo di aiutare i bambini psichicamente disturbati.
Michele Zappella (Viareggio, 1936) è uno dei più autorevoli e riconosciuti neuropsichiatri infantili italiani. Noto per il suo impegno nell’abolizione delle classi speciali e differenziali tra gli anni sessanta e …