Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Quindi si tratta sempre di quello stupido pettegolezzo a proposito del Coccodrillo?”
Nella nuova galleria commerciale di Pietroburgo, il Passage, ha da poco aperto un’esotica meraviglia: una via di mezzo tra una Wunderkammer e uno zoo in miniatura dove, insieme ad altri animali provenienti da luoghi lontani, è esposto un vero coccodrillo vivo. Il funzionario amministrativo Ivan Matveič, incuriosito da tutto ciò che è nuovo e alla moda, decide di visitare il luogo insieme alla giovane moglie e a un amico. Convinto della propria superiorità, esempio perfetto di piccolo borghese semicolto e pieno di sé, frustrato per la mancanza di attenzione nei suoi confronti, Ivan Matveič non resiste alla tentazione di stuzzicare il grande rettile che se ne sta pacificamente disteso nella sua vasca. Infastidito, l’animale spalanca le fauci e lo inghiotte tutto intero. In poco tempo si capisce che l’impiegato non ha subìto danni, ma è ancora vivo e in perfetta salute. Anzi, in quella inusuale e scomoda posizione, comprende di aver finalmente conquistato la rilevanza e il prestigio che fin lì gli sono mancati: un’occasione imperdibile per lasciare il proprio segno nel mondo, dispensando a chiunque voglia sentirle le sue opinioni sugli argomenti più diversi. Partendo da questa situazione, che nulla ha da invidiare alla letteratura fantastica, Dostoevskij sviluppa una serie di spunti satirici e argomentazioni polemiche, che non mancarono di far discutere critici e lettori suoi contemporanei.
Fëdor Dostoevskij (Mosca, 1821 - San Pietroburgo, 1881) è uno dei cardini della letteratura e del pensiero ottocenteschi, portavoce di uno scavo psicologico lucido e infuocato che ha contagiato profondamente …