Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Leggere questo libro è stato per me molto emozionante e coinvolgente” Paola Rosselli
È il tardo pomeriggio del 9 giugno 1937. Carlo Rosselli, una delle figure più importanti dell’antifascismo italiano e fondatore di “Giustizia e Libertà”, si trova in una stazione termale della Normandia. Lo ha appena raggiunto il fratello Nello, promettente storico del Risorgimento. Mentre rientrano in albergo, cadono vittime di un’imboscata: costretti a fermarsi in una strada di campagna, vengono barbaramente uccisi da alcuni sicari della Cagoule, un’organizzazione filofascista francese. Negli ambienti del fuoruscitismo non ci sono dubbi: l’assassinio dei fratelli Rosselli è un tragico punto messo a segno dalla dittatura mussoliniana. I processi celebrati in Francia e poi in Italia, nonostante le prove emerse in istruttoria, non hanno mai stabilito la verità. Chi furono i veri mandanti del delitto? A ottant’anni di distanza, uno dei grandi delitti politici del fascismo resta una storia di giustizia italiana mancata. Con questo volume Mimmo Franzinelli offre al lettore una nuova valutazione dei fatti. Oltre che al fatidico 1937, l’attenzione è rivolta a quanto è accaduto dopo il delitto, ai depistaggi orchestrati dalla stampa di regime, alla storia della Cagoule e dei suoi principali esponenti. Il vasto materiale oggi disponibile permette una riconsiderazione complessiva degli eventi “nel pieno convincimento,” sostiene Franzinelli, “che ad ascoltarli i morti la storia la raccontano”.
Mimmo Franzinelli (1954), studioso del fascismo e dell’Italia repubblicana, è autore di numerosi libri. Con Feltrinelli ha pubblicato: La Provincia e l’Impero. Il giudizio americano sull’Italia di Berlusconi (con …