Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Il lago era sdraiato giù come un letto: il sole continuava a bruciarlo. Lo vedevo tra un paracarro e l’altro”
“Una corsa allucinata. Una sfida segreta fra l’astro nascente del ciclismo Dante Pessina e il suo gregario Sergio Consonni si deforma e si trasforma, nell’arco di cinque capitoli, in un potente apologo sulla natura umana e sulle sue feroci ambizioni. Ambientato nella provincia lombarda del secondo dopoguerra, pubblicato in prima edizione nella collana diretta da Elio Vittorini, Il dio di Roserio è il romanzo d’esordio di Giovanni Testori. è Dante Pessina il dio di Roserio, il campione di una piccola società ciclistica – la Vigor – destinato a un luminoso avvenire in virtù delle sue straordinarie doti. Ma il successo sovente presenta il suo conto. La gloria della ribalta nazionale verrà conquistata ma a prezzo di dover nascondere per sempre un misfatto che nessuno, a parte lui, potrà mai rivelare. […]Potentemente pittorica, folle e visionaria è la scrittura. Incendiata in un processo di autentica sperimentazione linguistica […] la lingua di Testori instaura un rapporto totale con l’opera e con la realtà che descrive. Un corpo a corpo con l’opera: una questione di vita o di morte.”
Dalla Prefazione di Fabrizio Gifuni
Da tempo attesa, finalmente l’originale versione del 1954. Il dio di Roserio in seguito è stato accorpato a Il ponte della Ghisolfa, ma senza le straordinarie prime cinquanta pagine, qui riproposte. Un grande ritorno, una grande scrittura.
Giovanni Testori (Novate Milanese, 1923 - Milano, 1993), critico d’arte, poeta, autore teatrale e romanziere, è stato tra le personalità intellettuali più complesse e importanti del secondo Novecento. Tra anni …