Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
L’impatto sociale del cambiamento del lavoro tra evoluzioni storiche e prospettive globali
di AA. VV.
La trasformazione del lavoro è oggi al centro dell’attenzione di politici, studiosi, cittadini e mass-media. Si discute soprattutto sulla possibilità che i processi di innovazione tecnologica legati alla robotica e all’Intelligenza Artificiale possano cancellare, nei prossimi decenni, milioni di posti di lavoro. Il vero spettro con cui confrontarsi, tuttavia, non è la disoccupazione di massa, ma l’aumento dell’eterogeneità e dell’instabilità dei nuovi lavori, la diffusione di impieghi temporanei, precari, poco retribuiti che non permettono condizioni di vita accettabili, un inserimento sociale soddisfacente, il pieno accesso al welfare e ai diritti di cittadinanza. Dinamiche che nel lungo periodo potrebbero minacciare la tenuta del patto sociale. Soprattutto in un contesto in cui gli effetti di discriminazione, diseguaglianza e polarizzazione non sono compensati dal ripensamento dei sistemi di protezione sociale e da politiche efficaci in termini di redistribuzione di risorse, di professionalizzazione del lavoro e di formazione continua.
Questo Annale prende in esame il cambiamento del lavoro tratteggiandone le evoluzioni storiche attraverso le quattro rivoluzioni tecnologiche e inquadrandone le ricadute locali e settoriali sullo sfondo globale della finanziarizzazione e delle catene del valore. Una riflessione aggiornata e multidisciplinare – con alcune considerazioni preliminari sull’impatto recente della pandemia – sulle conseguenze di una lunga stagione caratterizzata da politiche neoliberali di austerità, ma anche sulla capacità di mobilitazione e di resilienza espressa dai lavoratori per orientare in direzioni socialmente più sostenibili il cambiamento del lavoro.