Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Questo libro racconta il lavoro a chi ancora non ce l’ha e si sta preparando per trovarne uno. è stato scritto per gli studenti come un antidoto all’ansia che li prende quando progettano il loro futuro e come uno strumento per motivare scelte più consapevoli sia da parte dei ragazzi che delle loro famiglie.
Non è una guida alla scelta della migliore facoltà universitaria, quella capace di garantire un’occupazione. E nemmeno una predica sull’importanza della conoscenza delle lingue, del rimboccarsi le maniche e del fare esperienze all’estero. è, piuttosto, un’appassionata riflessione sull’importanza del lavoro nella vita di una persona come strumento per garantirsi la sopravvivenza e, soprattutto, come momento in cui scoprire chi vogliamo essere.
Questo libro spiega quali sono le caratteristiche del lavoro “buono”, quello che consente una vera autorealizzazione. è un invito ai ragazzi a guardare con fiducia e senza paura nella sfera di cristallo del futuro, forti dell’impegno che mettono ogni giorno nel prepararsi a percorrere la loro strada.
Tutta la questione del lavoro nella nostra vita e nella nostra società si può inquadrare nella tensione tra due poli: da un lato,il lavoro come fatica, dolore, tortura da evitare e possibilmente da infliggere. E, dall’altro, il lavoro come forza e capacità di trasformare se stessi e il mondo.
Vincenzo Perrone, nato a Taranto, è professore ordinario di Organizzazione aziendale all’Università Bocconi di Milano, dove dal novembre 2008 all’ottobre 2012 è stato pro-rettore alla ricerca. Presso la Bocconi ha …