Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“Postorino non scrive un libro di viaggio, costruisce un itinerario dell’anima.” la Repubblica
“Ecco, dipende dal fatto che sono italiana. Che sono calabrese. Che sono ligure. Dipende da me. Se la Riviera è un romanzo, anzi tanti romanzi non scritti – romanzi solo all’inizio, o solo alla fine, o solo nel mezzo – dipende da me.” La Riviera dei Fiori è un corteo di paesi lungo una strada a picco sul mare, dove si vive in apnea aspettando l’estate. Una cascata di borghi aggrappati alle colline, stesi al sole come lucertole, in procinto di scivolare. Case addossate come squame di una pigna, grovigli di carugi, cattedrali di ulivi: per conquistare la cima non puoi avere fretta, devi imparare a respirare. La Riviera dei Fiori sembra l’Italia: ci sono il cemento, le alluvioni, la ’ndrangheta, i ghetti albanesi e nordafricani. Ma è più dell’Italia: è un racconto apocalittico, risorgimentale, un racconto della Resistenza, una fiaba.
Rosella Postorino (Reggio Calabria, 1978) è cresciuta in provincia di Imperia, vive e lavora a Roma. Ha esordito con il racconto In una capsula, incluso nell'antologia Ragazze che dovresti …