Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
“E la vita? È tutta qui la vita?”
Il ponte della Ghisolfa è una raccolta di diciannove racconti pubblicata da Testori nel 1958; essa fa parte di un disegno più ampio, una sorta di “commedia umana” dal titolo I segreti di Milano, “dove tutto – nomi e situazioni, personaggi e ambienti – si tiene, si intreccia e si conferma”. Nel Ponte della Ghisolfa è rappresentato “il mondo della periferia milanese, popolato di poveri diavoli che tirano la carretta in fabbrica o a bottega ma anche di sfaccendati pronti a tutto, di prostitute e ragazzi di vita, di ladri e macrò con licenza di ricattare se non proprio di uccidere, di aspiranti campioni sportivi e di torbidi nouveaux riches”. I personaggi del Ponte della Ghisolfa sono tutti giovanissimi, operai, baristi, che, in una Milano alle soglie del Boom economico, lottano per sopravvivere, abitano nella periferia dai grandi casoni grigi (Roserio, la Ghisolfa, Porta Ticinese), si incontrano nei bar, frequentano le palestre coltivando la speranza di diventare campioni di ciclismo o di pugilato, passano le domeniche nei “cine” o nelle sale da ballo, si innamorano. Lo straordinario racconto di una Milano ormai scomparsa, il libro da cui Luchino Visconti trasse diretta ispirazione per il film Rocco e i suoi fratelli.
Giovanni Testori (Novate Milanese, 1923 - Milano, 1993), critico d’arte, poeta, autore teatrale e romanziere, è stato tra le personalità intellettuali più complesse e importanti del secondo Novecento. Tra anni …