Giorno della Memoria
Il 27 gennaio – giorno in cui nel 1945 furono abbattuti i cancelli di Auschwitz dalle truppe dell’Armata Rossa – è la data dedicata alla commemorazione delle vittime dell'Olocausto. Una...
Silvaticus significa appartenente alla selva, alla foresta, e si contrappone a domesticus. È una voce, un richiamo profondo che si manifesta talvolta in brivido di piacere, oppure smarrimento o, addirittura, estasi, misticismo, esperienza sublime e spirituale.
È questa l’idea di “selvatico” che Matteo Righetto pone al centro delle sue riflessioni: il richiamo che ognuno di noi sente per un tempo in cui gli uomini non erano addomesticati e non avevano ancora sottomesso e domato la Terra.
Come vivevano un tempo le persone in questi luoghi solo in apparenza inospitali? E come possiamo tornare a instaurare con la natura dei monti, e lo spirito che vi abita, un rapporto di reciproco beneficio e non più di sfruttamento?
Il richiamo della montagna non è semplicemente una narrazione della natura, ma una celebrazione della simbiosi tra l’uomo e l’ambiente. La rivoluzione culturale più profonda, radicalmente ecologista, deve affondare le radici nella spiritualità della montagna, ovvero della natura tutta, e Righetto, con lo stile di una prosa filosofica, ci sprona a ritrovare la nostra umanità, ad ascoltare il richiamo della natura e a riconoscere il valore inestimabile dell’esperienza del camminare e dell’immergersi nei paesaggi montani.
Il richiamo della montagna è un libro che ogni amante della montagna e della natura dovrebbe leggere e custodire come un tesoro prezioso.
La rivoluzione culturale più profonda, quella genuinamente ecologista, deve affondare le radici nella spiritualità della montagna.