Il ritorno a casa di Enrico Metz

di Claudio Piersanti

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Enrico Metz ha deciso di tornare a vivere nella casa di famiglia, di ridurre il lavoro a poche consulenze (è stato fino ad allora il legale di operazioni di portata planetaria, è stato al fianco di tutti gli uomini che contano) e di rimodellare la propria esistenza borghese intorno ad alcuni amici ritrovati, alla famiglia (quantunque la moglie sia rimasta a Milano e i figli gemelli siano giovani di successo assorbiti dalle proprie esistenze), alla memoria ritrovata. Coinvolto in uno dei più rovinosi crack finanziari del paese, quello dell'ingegner Marani, Metz è stato sotto la luce dei riflettori, ma, grazie alla lungimiranza dell'uomo di cui è stato fedele braccio destro, ha salvato la propria posizione. Ora l'ingegner Marani lo chiama – amichevole, melanconico – per accertarsi che la ‟nuova vita” sia cominciata, in realtà per accomiatarsi. Il giorno seguente arriva la notizia della sua morte. Intanto Metz, esperto di legislazione internazionale, è riuscito a ottenere un manipolo di clienti locali, forti, interessanti. Ma il suo ritorno in città non è passato inosservato presso gli altri studi che ne temono la concorrenza. Non solo, i papaveri della politica lo vogliono alleato offrendogli una importante carica amministrativa. Metz rifiuta con mite determinazione. I suoi nuovi nemici, sconcertati e sospettosi, scatenano una campagna denigratoria che lo induce – a fronte anche dei clienti che di punto in bianco spariscono – a ritrarsi più drasticamente. Lo sostengono la complicità coniugale della moglie Claudia che torna a vivere con lui, l'affetto di Rita, la segretaria-governante che di Metz si è presa cura dall'apertura dello studio, la venerazione ricambiata della giovane figlia dell'amico Alberto, il progressivo investimento di attenzione nel giardino, persino la presenza di un nobile gatto che aristocraticamente di-spensa il suo benvolere all'ospite. Il rumore del mondo svanisce e Metz comincia un lento abbandono di sé a se stesso, una progressiva cancellazione di atti ed emozioni, che non ha nulla di remissivo ma semmai è l'estremo omaggio, quasi frivolo, alla vita, alla bellezza, a quel che poteva essere e non è stato.
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Claudio Piersanti

Claudio Piersanti, nato nel 1954, ha pubblicato romanzi e racconti, tra cui: Casa di nessuno (Feltrinelli, 1981; Sestante 1993), Charles (Transeuropa, 1986; Feltrinelli, 2000), Gli sguardi cattivi della gente (Feltrinelli, …

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  • Marchio: Giangiacomo Feltrinelli
  • Data d’uscita: 21 Febbraio 2008
  • Collana: Universale Economica
  • Pagine: 240
  • Prezzo: 7,12 €
  • ISBN: 9788807720178
  • Genere: Tascabili
Claudio Piersanti: Abuso d'ufficio

Claudio Piersanti: Abuso d'ufficio

Avventure di potere, strategie di seduzione, noia. Claudio Piersanti indaga sulle storie d'amore nei posti di lavoro. liberandosi da luoghi (e passioni) comuni.

Claudio Piersanti vince il Premio Campiello

La giuria dei letterati ha scelto a Padova i cinque autori finalisti della XLIV edizione del Premio letterario Campiello. Tra questi Claudio Piersanti con Il ritorno a casa di Enrico Metz. Ascolta l’"audiorecensione" di Antonio Albanese.

Piersanti ha vinto il Premio Alassio 100 libri

Claudio Piersanti con Il ritorno a casa di Enrico Metz ha vinto il Premio "Alassio 100 Libri - Un Autore per l'Europa".

Claudio Piersanti vince il Premio letterario Frontino Montefeltro

Claudio Piersanti con Il ritorno a casa di Enrico Metz ha vinto la XXV edizione del prestigioso "Premio letterario Frontino Montefeltro" nella sezione narrativa. La premiazione si è svolta il 24 settembre a Frontino (PU). La motivazione.

Claudio Piersanti: La saggezza? È la risata di Enrico Metz

In questo colloquio Claudio Piersanti parla del grande successo del suo ultimo romanzo, Ritorno a casa di Enrico Metz, e del suo nuovo e illustre fan, Dave Eggers.
Torna a casa Metz. Intervista a Claudio Piersanti

Torna a casa Metz. Intervista a Claudio Piersanti

Il protagonista del nuovo romanzo di Claudio Persanti, Il ritorno a casa di Enrico Metz è un avvocato di mezza età che ha amministrato società importanti. Sfiorato da uno scandalo finanziario, lascia Milano e torna a vivere nella sua città natale. Qui, tra le brume di un borgo padano mai nominato scopre che allontanarsi dal proprio passato è più difficile di quel che pensasse. Ma Metz non cede e scivola in un'esistenza sempre piu ritirata. Un'apparente sconfitta delle ambizioni che è insieme riscoperta degli affetti e lento avvicinarsi alla morte.

Distaccarsi dalla vita e averne una seconda. Intervista a Claudio Piersanti

‟Quando lavoravo nelle industrie, in ruoli molto meno importanti di quelli che descrivo nel libro, ho chiesto a diversi industriali: sarebbe possibile, per un uomo di talento, iniziare e sviluppare un grande progetto industriale senza appartenere organicamente in qualche modo al sistema politico-economico dominante (partiti e banche)? L'esempio più banale è il famoso garage in cui due ragazzini hanno fondato la Microsoft. Mi hanno risposto tutti senza esitare: no, non sarebbe assolutamente possibile. L'invasività dei partiti rappresenta il nostro limite maggiore: anziche stimolare talenti li schiaccia, li uniforma, li umilia. Quanti sono stati i veri industriali italiani del dopoguerra? Quattro, cinque, non di più. L'individuo, con i suoi diritti e la sua libertà di agire nel mondo, è il grande assente della nostra cultura.”

‟In un paese consociativo l’individuo è spacciato”. Intervista a Claudio Piersanti

Piersanti parla del suo nuovo romanzo, Il ritorno a casa di Enrico Metz , già vincitore del Campiello, partendo dall’epigrafe (‟Il passato è odioso ed è meglio non ricordarsene… ‟) per arrivare poi ai ‟martiri” di Tangentopoli.
‟In generale non ci sono davvero eroi in Tangentopoli. Penso all’enorme, e ancora ben presente, apparato burocratico parassitario che l’ha creato, e che ancora è vivo e vegeto. Certo ci sono state delle vittime. Non è mai stato possibile svolgere attività industriali vere e proprie se non si appartiene a qualche raggruppamento, se non si ha un referente politico. La nostra cultura respinge gli individui, le loro potenzialità enormi. Il nostro è un paese associativo e consociativo, non si basa sui diritti e sui doveri degli individui. Da Mattei a Gardini c’è un filo sottile che racconta questa storia parallela. So di non essere popolare, ma lo ripeto: un raccomandato che guadagna duecentomila euro a spese del contribuente è eticamente a un livello ancora più basso di un delinquente comune, e gli effetti economici che produce sono di gran lunga più devastanti”.

‟Meglio i timidi dei potenti”. Intervista a Claudio Piersanti

‟Ho voluto rendere omaggio alla memoria di Raul Gardini, nel personaggio del capo di Metz, il finanziere Marani. Gardini, nel bene e nel male, è stato una figura straordinaria…”. Claudio Piersanti parla del successo de Il ritorno a casa di Enrico Metz.