Il viaggiatore notturno

di Maurizio Maggiani

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‟Il centro dell'Universo è rigurgito della Terra rappreso in purissimo cristallo. L'Hoggar. Semplicità.” Uno studioso delle migrazioni animali siede sul colle dell'Asekrem, contempla un tramonto stordito di colori e attende il passaggio delle rondini. In quel deserto – povero, essenziale, nudo – si avverte la prossimità alla nuda, utile bellezza dell'esistere, come forse l'aveva sentita il monaco francese – tutti lo ricordano ancora come ‟le père” – che in quegli stessi luoghi ha lasciato traccia di sé, del suo apostolato, della sua ascesi. In attesa delle rondini il nostro irundologo ha modo di cogliere l'agile sapienza del suo accompagnatore Jibril, di ascoltare il dimah Tighritz, astuto poeta viaggiante, di consumare amore dolcemente mercenario con la berbera Jashmina, di sentire la fastidiosa incongruenza di una giornalista, Marguerite, arrivata per un servizio sul popolo dei tagil. Ma soprattutto, di fronte all'essenzialità del centro dell'Universo, di fronte alla mite saggezza dei tagil egli misura la distanza dal mondo, dal mondo che altrove collassa nello spaventoso disordine della guerra. E così racconta a Jibril altre storie di erranze e migrazioni: dell'orsa Amapola sorpresa nelle foreste della Carnia, dell'armeno Zingirian incontrato nel suo cammino verso la Bosnia, verso la guerra, del principe polacco Péotocky, del popolo dei kubacy, e soprattutto della donna che cammina lungo le strade del mondo con la sua sporta di plastica in mano, di Perfetta che è quella donna raminga ma è anche la donna di cui l'orsa Amapola ha leccato il sangue, e infine dell'assedio della città di Tulsa. Storia dentro la storia, storia orale – antica e modernissima – che letteralmente migra di bocca in bocca, come un racconto narrato intorno al fuoco, Il viaggiatore notturno è un romanzo sulla pietà che l'uomo ha da rendere all'uomo. È un volo, un volo di rondine sulla barbarie di un secolo che non è ancora finito.
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Maurizio Maggiani

Maurizio Maggiani (Castelnuovo Magra, La Spezia, 1951) con Feltrinelli ha pubblicato: Vi ho già tutti sognato una volta (1990), Felice alla guerra (1992), màuri màuri (1989, e poi 1996), Il …

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  • Marchio: Giangiacomo Feltrinelli
  • Data d’uscita: 13 Maggio 2015
  • Collana: Universale Economica
  • Pagine: 208
  • Prezzo: 9,35 €
  • ISBN: 9788807886447
  • Genere: Tascabili
Maurizio Maggiani: Il mio Strega che parla di Adorna

Maurizio Maggiani: Il mio Strega che parla di Adorna

Mia madre è morta nella notte tra il 6 e il 7 agosto dello scorso anno. Mentre lei moriva io ricevevo gli applausi generosi, del pubblico convenuto a Marciana Marina per la presentazione del romanzo vincitore del Premio Strega...

Maggiani, il peso della libertà

‟Io non sono altrove. Quando scrivo un romanzo, mi metto su una sedia e comincio a sentire mai di schiena. E non mi passa, se scrivo. Non vivo altrove. Vivo dentro il mio mal di schiena. Non solo. Io vivo dentro la vita".

LIX Premio Strega. Presentazione ufficiale della cinquina

Giovedì 30 giugno, alle ore 18.30, nello Spazio Sironi di Piazza Cavour 2, a Milano, Ugo Riccarelli, Premio Strega 2004, coordina la presentazione ufficiale, promossa da Progetto Italia, dei cinque autori finalisti al Premio Strega 2005.

Maurizio Maggiani vince il Premio Strega 2005

Maggiani con Il viaggiatore notturno ha vinto lo Strega 2005. Rondini e orse, animali erranti, migratori. L’utile bellezza del costruire contro l’orrore della distruzione, la pietà dei piccoli gesti contro l’empietà della guerra.

Maurizio Maggiani: Mi hanno delocalizzato le acciughe di Monterosso

Ora hanno delocalizzato persino le acciughe di Monterosso. Mi viene da pensare che sia il punto più basso a cui è potuta arrivare la crisi morale, economica e culturale di questo Paese. Mi piacerebbe sapere chi è stato ad avere l'idea...

"fuoriConcorso". Magris, Starnone e Vassalli per il Premio Strega 2005

Un evento legato al premio Strega, in occasione della festa annuale che il Comune di Roma dedica ai cinque finalisti. Protagonisti di ‟fuoriConcorso” saranno tre premi Strega degli ultimi anni: Claudio Magris, Domenico Starnone e Sebastiano Vassalli.

Maggiani e Il viaggiatore notturno. Uno speciale

Uno speciale con i tutti i materiali del sito su Il viaggiatore notturno, il libro di Maurizio Maggiani vincitore del Premio Strega 2005.
Maurizio Maggiani risponde al questionario di ‟io donna"

Maurizio Maggiani risponde al questionario di ‟io donna"

Maurizio Maggiani si sottopone alle domande del questionario liberamente ispirato al famoso gioco di Marcel Proust. Per conoscere i gusti, i sogni e le paure del vincitore del premio Strega.

Maggiani, vincitore perplesso ‟Oggi la letteratura è minore”. Un’intervista

”Sì, me le faccia un po’ di domande sullo Strega che ne voglio parlare. Perché sono perplesso”. Ha vinto il Premio Strega Maurizio Maggiani, e ha voglia di capire, così dice almeno. ‟Vado dicendo da sempre che sono geneticamente un anarchico, vivo piuttosto appartato e allora mi viene da chiedermi che cosa sia successo. Sono l’unico scrittore che ha vinto il Viareggio, il Campiello e adesso lo Strega. Il Viareggio era il premio dell’accademia, il Campiello quello degli industriali veneti ed ha una giuria popolare, lo Strega è il premio dell’establishment letterario”.

Maurizio Maggiani: "Io, stregato dalla libertà"

‟Io non sono tra i miei autori preferiti. Sono un buon narratore, non uno scrittore. Ma ho buone storie, quello che Ungaretti definiva il ”porto sepolto”: ho una mia cava, una mia officina dove le trovo. Preferirei raccontarle oralmente, e lo faccio pure, nei teatrini. Mi si chiede di scriverle, l’ho fatto. So che da domani vivrò la condizione di uomo libero. Cosa farò? Beh, proverò a scrivere il mio romanzo. Senza preoccuparmi di niente. […] Quello che faccio io, ormai da anni, è raccontare delle storie che hanno lo scopo di dare voce a chi voce non ha, perchè una vita senza voce è una vita cui non si rende giustizia. Lo scopo della letteratura è di costituire una sorta di luogo epico a disposizione di chi non viene ascoltato, di chi non ha voce. Perchè ogni esistenza ha la sua profonda dignità: ogni vita è una grande vita.”

‟Giù nel porto sepolto”, lì, c’è la scrittura. Intervista a Maurizio Maggiani

Il viaggiatore notturno vive nella guerra, perché noi siamo nell’epoca della guerra, che non è un momento e allora è necessario organizzarci per vivere, e non solo per sopravvivere. Io anche per questo ho scritto questo libro, scrivere, come leggere, serve, per esempio, per farsene una ragione”.
E sul premio Strega: ‟È quasi una banalità, ma forse la vita di un uomo non si misura con i premi, anche se competere, entrare in una terra straniera e cercare di cavarsela mi pare una buona forma di igiene personale. Una terra straniera perché è un mondo e una vita diversa da quella mia di tutti giorni, da quella che conduco nel mio sostio ('riparo' nella lingua di mia madre, il ligure) in riviera, dove c’è un altro senso delle proporzioni, è diverso il rapporto con la vita quotidiana, che si misura sull’andare al mercato per comprare le acciughe e vedere quanto costano, mandare la lavatrice, portare il mio nipotino di sette anni al mare”.

La bellezza in tempo di guerra. Intervista a Maurizio Maggiani

Lo immaginiamo lì, seduto su una panchina davanti al porto spezzino, davanti al Porto Antico di Genova o immerso nel verde della Garfagnana (i suoi luoghi di vita), a scrutarsi dentro, a cercare di capire se è possibile vivere una vita dignitosa in tempo di guerra. Perché è questa la sensazione che vive da oltre 10 anni ed è da questa domanda che Maurizio Maggiani è partito per scrivere quest'ultimo lavoro Il viaggiatore notturno, un romanzo sulla guerra e sulla vita, sulla bellezza e sulla donna. O come si diverte a ripetere Maggiani ‟Sulla storia della differenza tra rondini e orsi”. Un romanzo dedicato all'amico Tom Benettollo, presidente Arci, scomparso recentemente e con il quale ha condiviso numerosi viaggi tra i quali alcuni in Bosnia durante e dopo la guerra. Quello che incontriamo è un Maurizio Maggiani abbastanza disteso, consapevole di avere trovato "quella" storia che ha lungamente cercato. ‟Ho avuto un'idea fissa in testa per oltre 10 anni, dalla prima Guerra del Golfo. Mi chiedevo se era possibile avere una vita dignitosa in tempo di guerra. Perché io mi sento proprio di vivere in tempo di guerra, sono circondato dalla guerra, mi sento compromesso nella guerra. Sono partito dalla mitologia della mia infanzia ricordando i racconti di mio padre. Io sono figlio di una generazione che ha creduto che non ci sarebbe stata più la guerra ed ora mi ritrovo che siamo tornati in guerra. Allora ho pensato ad una storia su dov'è la bellezza durante i periodi bellici. Ho fatto un lungo viaggio con Tom Benettollo in Bosnia durante e dopo il disastro. Da questa esperienza è partita l'idea di una storia per raccontare la guerra. Una storia di viaggiatori che viaggiano in tempo di guerra”.