“L’idea che esista un solo tipo di creatività è un mito”
In questo libro Gardner argomenta la tesi che a ogni intelligenza corrisponda una forma particolare di creatività: quando il genio creativo sfida conoscenze, pratiche e abilità acquisite, giocandole in una sintesi nuova che comprende e supera le precedenti, segue procedure nettamente diversificate a seconda del campo in cui si muove. Ma l’obiettivo dell’analisi di Gardner è soprattutto quello di evidenziare i tratti e le circostanze comuni alle varie esperienze creative e, in tal modo, di mettere a punto una sorta di fisiologia della creatività. Emergono così l’importanza del supporto emotivo, il ruolo della motivazione (se non anche dell’ambizione) nonché delle provocazioni e dei vincoli posti dal compito e dall’ambiente, e l’effetto scatenante di quella confusa ma feconda sensazione di smarrimento e di disagio conoscitivo che Gardner chiama asincronia. Emerge, soprattutto, che ogni grande conquista creativa comporta dei costi umani elevatissimi che il suo autore accetta, e quasi sollecita, con un patto faustiano implicito ma ferreo.