“Le differenze tra questi due uomini improntano ancora oggi lo spartiacque ideale tra progressisti e conservatori”
John Maynard Keynes e Friedrich von Hayek si ritrovarono su fronti opposti: al centro della contesa la questione se spettasse o meno ai governi e allo stato intervenire in economia. Hayek era convinto che alterare l’“equilibrio” del libero mercato avrebbe provocato una selvaggia inflazione. Keynes credeva invece che per contrastare la disoccupazione di massa e favorire la crescita servisse la spesa pubblica. Sarebbero stati in disaccordo per il resto delle loro vite. Il brillante e carismatico Keynes, sostenitore della nuova prospettiva macroeconomica, guardava con favore all’intervento pubblico in vista dello sviluppo economico e del consolidamento della democrazia. Il pignolo e caparbio Hayek, saldamente ancorato alla teoria microeconomica, avrà però la sua rivincita con la svolta neoconservatrice. Le loro idee e ricette avrebbero conosciuto comunque alterno favore presso i politici, da Roosevelt a George W. Bush, influenzando le scelte economiche degli stati occidentali. Dalla Grande depressione alla Seconda guerra mondiale e dal dopoguerra al presente, Nicholas Wapshott, nel suo stile narrativo e con grande capacità di rendere comprensibili complesse questioni economico-finanziarie, riporta in vita gli animati dibattiti tra questi due giganti del Ventesimo secolo, la cui eredità condiziona tuttora il dibattito politico.