Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
La bella scrittura è un condensato delle ferite lasciate dietro di sé dalla Guerra civile spagnola: i tradimenti, i cambi di casacca, l’illegittimità della ricchezza accumulata in quegli anni, ma anche le sofferenze, la lotta per la dignità degli sconfitti. E soprattutto l’illegalità. La terribile illegalità su cui è stata costruita la società franchista e postfranchista.
Attraverso la storia di una famiglia come tante e un meccanismo narrativo preciso, implacabile, Rafael Chirbes smaschera l’indicibile baratto che fu proposto agli spagnoli: il benessere in cambio dell’ideologia, o meglio, il denaro in cambio della verità.
“La bella scrittura è la maschera ella menzogna.”
Un piccolo grande romanzo: un esempio di quello che Rafael Chirbes intendeva per letteratura.
Rafael Chirbes (Tavernes de la Valldigna, Valencia, 1949 - Beniarbeig, 2015) ha iniziato a studiare all’età di otto anni alla scuola degli orfani dei ferrovieri. A sedici anni si è …