Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
La scuola italiana oggi è in stallo. In una società sempre più dura nei confronti di chi ha meno mezzi e dunque sempre più destinata alla disuguaglianza, la scuola non riesce più a svolgere il suo compito educativo. Chi nasce in un contesto che ostacola ogni tentativo di miglioramento soggettivo, solo di fronte al disagio e alla fragilità, ha poche speranze di immaginare il proprio futuro. Nascere in quartieri degradati determina a priori una differenza che segnerà l’intera vita. E il sistema di formazione è ancora fermo a un modello rigido, che ostacola la mobilità sociale e impedisce la crescita culturale ed economica del nostro paese, dividendo in modo classista il Nord dal Sud e dalle isole. Crescere nella fragilità sociale significa avere meno opportunità di coltivare sogni e desideri.
La sfida che abbiamo di fronte è epocale. Rachele Furfaro ha creato un modello nuovo, con l’idea di rispondere alle esigenze del mondo contemporaneo. L’educazione non è un processo di trasmissione di conoscenze indiscutibili, di saperi prefabbricati, assoluti e immutabili, separati dalle esperienze di vita dei bambini e dei ragazzi. La scuola deve essere capace di ascolto, di attenzione al singolo e alla comunità, per essere accogliente e inclusiva. È un luogo di partecipazione civile, di condivisione e anche di gioco. È un presidio insostituibile, laboratorio che garantisce e protegge la possibilità di dialogo e interrelazione sociale e culturale, spazio di democrazia e inclusione reale, priva di sovrastrutture, che accoglie le diversità e offre ai ragazzi il campo di trasformazione e confronto in cui produrre, insieme, il proprio futuro.
L’Italia ha una lunga storia di riforme, che hanno cercato di migliorare l’istituzione scolastica ma hanno lasciato dietro di sé errori, lacune e contraddizioni. Questo libro racconta come la scuola potrebbe davvero contribuire alla costruzione del nostro futuro.
La scuola è nuda. Divide la società fra cittadini di serie A e di serie B. Le sue regole e i suoi valori non rispondono più ai tempi e alle condizioni della società del nuovo millennio. Gli errori commessi sono stati sottovalutati o taciuti. È il momento di scardinare le vecchie regole e inventarne di nuove, per restituire alla scuola italiana la sua missione più importante: creare uguaglianza.
Rachele Furfaro è esperta di pedagogia dell’apprendimento cooperativo e di politiche culturali. Insegnante di ruolo della scuola primaria statale dal 1978 al 1991, ha fondato e dirige dal 1985 le …