La cina, smisurata e per molti aspetti impenetrabile per un occidentale, affascina profondamente José Ovejero ma, allo stesso tempo, lo inquieta: troppo diversi le abitudini, i cibi, i sapori, i modi di vita. E' un'estraneità che gli risveglia i fantasmi di innumerevoli malesseri. Ma l'autore sa trarre da questa sua ansia ipocondriaca le descrizioni più felici e curiose di un viaggio che si snoda fino all'estremo confine con La Birmania, sempre in cerca di luoghi sconosciuti al turismo organzzato.