Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
“Quando un rivoluzionario non è un poeta finisce per essere un dittatore o un burocrate”
Nelle affollate sale del ristorante Coupole di Parigi uno scrittore cerca di convincere il suo editore, Vacca Sacra, dell’importanza del proprio romanzo. Così glielo descrive: “è un contrappunto fra un guerrigliero e un ex guerrigliero. Sotto un altro punto di vista, un conflitto fra due uomini che devono scegliere fra l’Amore e la Rivoluzione. Al termine della loro vita entrambi credono che l’altro abbia scelto il meglio”. Prosegue poi a narrargli le vicende di Santiago e Nicolás, guerriglieri peruviani dal destino opposto. Il primo ha scelto di vivere a Parigi e assaporare l’amore con Marie-Claire, rinunciando agli ideali. Nicolás Centenario invece l’innamorata l’ha abbandonata per la battaglia e, ora comandante, rivive le proprie gesta mentre sta tentando la fuga dalla prigionia. L’impegno politico e la passione per una donna s’inseguono intrecciandosi, dal mondo parigino a quello amazzonico, dal mondo immaginario a quello reale, facendo sì che il lettore sia coinvolto dal dubbio che infine attanaglia i due personaggi: una rivoluzione può tradire, o essere tradita, proprio come una donna. Rimasta l’ultima opera di Scorza dopo la sua improvvisa scomparsa nel 1993, La danza immobile è anche il testamento, letterario e politico, di uno degli scrittori latinoamericani più letti in tutto il mondo.
Manuel Scorza, poeta e romanziere, tra i massimi del Perù, è nato a Lima nel 1928. A vent’anni costretto all’esilio, fece ritorno in patria con la fine della dittatura, ma …