“Tutti i racconti sono una specie di detective story, dove il lettore è il detective; il mistero è il motivo del comportamento dei personaggi”, scrisse Paul Bowles a proposito di questa sua prima raccolta di 17 racconti, del 1950. Bowles è stato uno dei grandi scrittori di racconti americani e tuttavia per lo più non ha scritto storie americane. Predilige paesaggi esotici (per un occidentale negli anni quaranta) come quelli di America Latina o Nord Africa. I racconti, tremendi e potenti, sono infatti ambientati in luoghi misteriosi, inquietanti, dove si vive una condizione di eterni “stranieri”, a sé e agli altri. Qui il desiderio di avventura spesso si fa voluttà di perdersi, ma il confronto con l’altro da sé può anche risultare rivelatore. Estraneità e distanza possono generare ansia, paura, vero e proprio orrore, in queste storie visionarie che sembrano sogni a occhi aperti, talora incubi, dove realtà e fantasia si mescolano e scambiano i ruoli.